Pare proprio che in quel di Singapore esista una nutrita schiera di gruppi dediti a sonorità black-death di stampo old school. Oltre ai noti (e sopravvalutati) Impiety, possiamo citare realtà quali Imperial Tyrants, Balberith, Istidraj e, appunto, Infernal Execrator, one man band dietro la quale si cela il mastermind Lord Ashir, che giunge con questo “Antichrist Execration” alla sua seconda pubblicazione dopo il demo “Thy Demonization Conquers” del 2005. L’atmosfera che si respira per tutta la durata di questo ep è malata, blasfema e demoniaca ed il suono è grezzo, sporco, artigianale. Tutto come da tradizione, compreso il cover artwork, opera dell’onnipresente Chris Moyen. Se vi aspettate qualunque tipo di “originalità” da un lavoro come questo, avete sbagliato di grosso. Qui abbiamo soltanto una mezz’ora scarsa di brutalità e ignoranza nella loro forma più primitiva e genuina. I numi tutelari degli Infernal Execrator sono i soliti Blasphemy (credo che nessun’altra band, eccezion fatta per i Darkthrone, possa vantare un maggior numero di epigoni), ma il combo asiatico non disdegna qualche sfuriata thrash e qualche capatina in territori death, tanto che in più di un’occasione ho trovato analogie tra la proposta dei nostri e quella dei Throneum da un lato e degli Autopsy dall’altro. Una certa freschezza nell’ispirazione ed una palpabile ferocia esecutiva nascondono le molte ingenuità di un songwriting acerbo, che rifugge qualunque soluzione anche lontanamente elaborata, ma poco importa. Gli Infernal Execrator raggiungono il loro obiettivo di travolgere l’ascoltatore con pezzi devastanti e tritaossa che vanno gustati nella loro reale dimensione di puro intrattenimento e rievocazione di un sound ormai per sempre chiuso, ma ancora vivente, nei suoi stereotipi.
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