Split cd per queste due disturbanti realtà nostrane. Phantazo ha alle spalle un paio di demo; la proposta della band padovana è un black metal post industrial, sorretto principalmente dal guitar work, che si affida a una drum machine per la sezione ritmica. La struttura dei pezzi è minimale ma tenuta viva da una buona dinamicità dei riff. Vengono alla mente i Mysticum durante l’ascolto della prima parte del demo, ma sicuramente ci sono molte altre influenze, una fra tutte quella dei T.O.S.L., metal band ottantiana. La musica di Phantazo alterna parti rallentate a sfuriate caratterizzate da blast beats indemoniati. Il progetto è quasi giunto alla maturazione ma ancora palesa qualche ingenuità compositiva, inoltre la produzione è ancora da affinare, anche se l’originalità della proposta mi porta a premiare il risultato finale, giustamente disturbante e granitico. Dig è sicuramente più introspettivo, catartico e intimista. I ricchi suoni sintetizzati danno forma agli incubi di un’era, dando libero sfogo alle intuizioni di una mente deviata. La musica dei Dig è una lenta ed oscura litania verso l’apocalisse. Nel dettaglio abbiamo tempi quasi ballabili, che fanno della sezione ritmica una protuberanza del dark ottantiano e della house alla New Order, fino a quando questa non muore nella totale assenza degli appigli ritmici. Il tappeto musicale invece è formato da follie sintetizzate, che possono essere più o meno rumoristiche o coperte da voci che recitano litanie oscure, che fanno tornare alla mente gli Abruptum più estremi. La seconda parte dello split si mostra più matura e convincente, sia in termini di sound che di idee. Si tratta di un lungo viaggio verso il nulla, quello che si intraprende con l’ascolto di questo lavoro, che comunque vale la pena di affrontare. La proposta è difficile da descrivere e per farsi un’idea di questo connubio musicale bisogna dare un ascolto a questo disco che, nonostante mostri ancora qualche ingenuità nella sua prima metà, si rivela complesso e interessante, ovviamente per gli amanti della musica industrial e del dark ambient più sinistro e perverso.
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