Si chiamano Total Hate e provengono dalla Germania, per la precisione da Norimberga: cosa potevano suonare se non puro ed incontaminato true fucking black metal? In effetti questo è il genere proposto dal quartetto teutonico che, formatosi nel 2000 e dopo la consueta trafila di demo, split ed ep, giunge oggi all’agognato debutto sulla lunga distanza sotto l’ala protettrice della sempre lungimirante Agonia Records. Il riffing zanzaroso e tagliente è quanto di più tradizionale e ortodosso si possa immaginare, così come lo screaming demoniaco e carico di rabbia. Pur nel più rigoroso rispetto dei canoni imposti al genere dai padri fondatori nei primi anni novanta, i nostri riescono a rendere la loro musica sufficientemente articolata e complessa, grazie anche e soprattutto ad una sezione ritmica corposa e profonda che sottolinea l’impatto devastante dei pezzi. I numi tutelari del combo tedesco, per violenza e freddezza esecutiva, sono senz’altro i vecchi Immortal, e non è un caso che due membri della band (Adrastos e Aer, rispettivamente chitarrista-cantante e bassista) facciano parte anche dei Wolfthorn, uno dei gruppi più glaciali del panorama raw black tedesco. Personalmente ho individuato più di un’analogia tra i Total Hate ed i nostrani Gort, non solo sotto il profilo squisitamente musicale, ma anche per la quantità di odio e ferocia sprigionata da ogni nota e scaricata senza freni in faccia all’ascoltatore. “Depopulating Planet Earth” è un disco assolutamente derivativo, ma che riesce tuttavia a non risultare completamente banale, offrendo discreti spunti d’interesse anche a chi non è un fruitore abituale di un certo genere di black metal che fa della velocità e dell’assalto frontale le sue armi migliori. Un ascolto è certamente consigliato.
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