Giunge alla terza fatica sulla lunga distanza Misanthropic Art, one man band russa dietro la quale si cela il factotum Sadist, già membro di altre realtà underground locali quali Cyber Baphomet, Deathmoor, Christ Invertion e Baal Zebuth. Il progetto nasce nel 1999 ed ha all’attivo un gran numero di demo, oltre a due album, “Possessed By Bestiality” del 2004 e “Homicides” del 2006. La musica proposta in questo “Lifeless Nothing”, uscito in cd limitato a mille copie, è un black metal atmosferico, con venature depressive e per certi versi vicine al doom. Alla non particolare originalità del songwriting si deve aggiungere anche un’ispirazione latitante che rende questo disco francamente piuttosto piatto e noioso. Il riffing, nei momenti più veloci e serrati, può ricordare sotto alcuni aspetti i connazionali Nav’, ma diventa spesso confusionario e poco incisivo, non in grado di catturare l’attenzione dell’ascoltatore. Nei passaggi più evocativi e intimisti vengono in mente i tedeschi Wedard, anche se nei Misanthropic Art la componente “ambientale” è del tutto assente. Del tutto trascurabili i giri melodici alla Shining che fanno sporadicamente la loro comparsa, ora all’inizio, ora nel corpo delle varie canzoni. Nemmeno la produzione, eccessivamente cacofonica e pastosa, contribuisce a risollevare le sorti di questo lavoro, nel quale, comunque, non tutto è da buttare. In alcuni momenti il nostro Sadist riesce infatti ad ottenere l’effetto voluto, con le note che si insinuano nel cervello come una nebbia sottile e maligna, fatta di mille aghi di ghiaccio, come avviene in “Coffins Of This World”, forse l’unico episodio realmente riuscito del lotto. Certo un pezzo su quattro non basta a raggiungere la sufficienza, specie se gli altri sono sfilacciati, lunghi e ripetitivi. Se il terzo album è quello della verità, non si può prevedere per questi Misanthropic Art un roseo futuro.
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