Funeral Fornication è una one man band proveniente dal Canada che, dopo una manciata di demo, approda al debutto sulla lunga distanza con questo “Murder Cult Eidolon”, album di puro ed incontaminato raw black metal che ripercorre con devozione, ma in modo piuttosto convincente, i sentieri battuti nei primi anni novanta da gruppi come Darkthrone, Diabolic, Sohrin e The Black. Ci troviamo quindi di fronte ad un canonico e tradizionale lavoro di true black metal, caratterizzato, come d’obbligo, da una produzione scarna ed amatoriale, con il tipico suono zanzaroso delle chitarre e batteria stile pentolaccia vuota. Niente di originale dunque, ma Vultyrous, la mente che si nasconde dietro a questo progetto, riesce a diversificare i pezzi quel tanto che basta per evitare che l’ascoltatore possa precipitare nella noia, anche se la sensazione del “già sentito” resta sempre in agguato. Apprezzabile è, ad esempio, l’uso parco delle tastiere, che sottolineano efficacemente alcuni passaggi più cadenzati e riflessivi. Allo stesso modo risultano ben concepite le divagazioni in territori thrash di marca ottantiana, che omaggiano Venom e primi Sodom, così come alcuni momenti paganeggianti, che possono ricordare certo black metal tedesco o esteuropeo. Costituisce un episodio a sé stante la lenta ed atmosferica “Winter Wraiths”, leggermente avulsa dal contesto generale, ma carica di feeling negativo e marcia come forse nessun altro pezzo dell’album. “Murder Cult Eidolon” è un disco colmo di attitudine e con alcuni spunti degni di nota, ma che lascia intervadere tutti i limiti di un’opera prima ampiamente derivativa e con diverse ingenuità compositive; un disco che si guadagna comunque la sufficienza e si ritaglia il suo piccolo spazio nella scena underground canadese.
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