E’ addirittura il quinto full length questo dei messicani Funereal Moon. Un’attività, la loro, che inizia nei primi anni novanta e si protrae fino a oggi a suon di marcissimo e putrido black metal vecchio stile contaminato dal thrash d’oltreoceano. Si ritrovano infatti influenze di band come Sepultura e Slayer nel disco. Il tutto riprende alcuni tratti da “Deathcrush” dei primissimi Mayhem. Un piglio decisamente ottantiano quindi, con pezzi concisi e diretti, sporchi, suonati male, con assoli veloci e rumorosi. La voce è un gracchiare lontano, che non ha nulla di bello. Il tutto però assume un suo perché, all’interno di una proposta che fa dell’approssimazione il suo vessillo. Riff molto semplici, tempi lineari, suoni in putrefazione. “Rites Of Black Putrefaction” è questo, prendere o lasciare. Oggettivamente questi Funereal Moon risultano interessanti per la loro attitudine davvero necro e old style, anche se musicalmente non sono di certo impeccabili. I tredici brani del disco scorrono comunque senza problemi, alternando soluzioni che hanno un comune denominatore e che uniscono il riffing thrash\black a un drumming minimale e martellante. Il confezionamento del cd è però curato e professionale. Che altro dire? Questo “Rites Of Black Putrefaction” è brutto in senso lato. Non ha arrangiamento, i suoni e l’esecuzione lasciano a desiderare, ma dopotutto il metal di questo tipo non ha bisogno di tecnicismi, di pulizia, di aria. A volte basta anche un opprimente sentore sulfureo per portare risultati. E’ questo il caso, e i Funereal Moon, non facendo niente di eccezionale, sfornano lo stesso un’uscita per alcuni aspetti interessante.
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