Forgotten Woods – Race Of Cain

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Ascoltando il nuovo disco dei Forgotten Woods, uscito ben undici anni dopo il suo monumentale predecessore, devo ammettere che sono rimasto molto stupito… non mi spiego come ci siano voluti tanti anni per partorire una schifezza simile, un disco che si confà maggiormente ad una band di adolescenti alle prime armi. Tutto o quasi è di pessima qualità, si salva soltanto il confezionamento curatissimo del cd in digipack, a parte la ridicola immagine di copertina, che già faceva presagire il peggio. Iniziamo ad analizzare il modo in cui viene offerto il nuovo materiale, curandoci per ora di sviscerare il mero suono dell’album. In primis, la registrazione è amatoriale ed è disarmante il modo in cui sono stati registrati gli strumenti. A partire dal suono della chitarra che sembra quasi venire fuori da uno strumento giocattolo, privato di ogni espressività e di ogni segno del tocco del musicista e devo tristemente constatare come il basso abbia un suono talmente carente di groove da riuscire ad affossare ulteriormente il goffo muro sonoro di questo disco. A livello compositivo “Race Of Cain” ha una sezione ritmica davvero poco curata, con basso e batteria suonati male e trascurati all’interno di un songwriting che dà attenzione solo alla linea di chitarra. Quest’ultima va a pescare qualche riff dal black metal più canonico e non manca di riprendere alcune soluzioni di “sabbathiana” memoria. Dopo qualche pallido ed insicuro tentativo (fallito) di riproporre qualcosa in grado di far tornare alla mente i Forgotten Woods dei bei tempi, si scade nella totale scontatezza con “Here, In The Obsesssion”, pezzo tanto ossessivo quanto mediocre. I brani sono caotici, dal mood depresso, senza né capo né coda, un miscuglio informe che solo raramente riesce ad essere convincente ma che nella maggior parte dei casi evidenzia un lavoro arrangiato con molta fretta e superficialità. Andando avanti nell’ascolto del cd i Nostri riescono addirittura a far di peggio, presentando una “The Principle And The Whip” che, con un cantato femminile che sembra un lamento proveniente dal più infimo pop, è un brano estraneo al resto della musica proposta, sorretto da un drumming a mo’ di tamburello e da qualche triste arpeggio di chitarra acustica… un espediente patetico! Se dobbiamo dirla tutta, il nuovo stile di cantato in growling mi sembra inadatto alla proposta e tecnicamente con più di una pecca. Poi, tornando alle composizioni, si va avanti con qualche riffetto che a dir il vero era già apparso ogni tanto nel minutaggio iniziale, palesemente alla “Transilvanian Hunger”. “Nightly Paradise” ci dona addirittura un solo di chitarra bruttissimo, tralasciato e poi ripreso in tutta la sua insensata disarmonia dimostrando come anche la linea solista lasci a desiderare… Dunque di buona musica non c’è proprio traccia, non posso che constatare come il livello globale della release sia inadeguato, non al passo coi tempi ed indegno del nome della band. Le lyrics sono curate, filosofeggianti, squisitamente contro le istituzioni religiose, e quant’altro? Ma io dico, pensassero a scrivere buona musica invece di ostentare la propria presunta cultura! Non è possibile che il disco finisca con dieci minuti di parlato, l’ennesimo tentativo di allungare il minutaggio di questo pessimo “Race of Cain” che, a conti fatti, seppellisce definitivamente (?) una delle più belle realtà degli anni novanta. Se dovesse venir voglia di ascoltare i Forgotten Woods conviene dimenticare questo pessimo e noioso “Race Of Cain” per rispolverare due capolavori come “As The Wolves Gather” e “The Curse Of Mankind”…

REVIEW OVERVIEW
Voto
40 %
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forgotten-woods-race-of-cainTRACKLIST <br> 1. Race Of Abel; 2. One Day; 3. A Landmine Reprisal; 4. Intolerance Is The New Law; 5. Jedem Das Seine / Erasing The Fuckhead Majority; 6. Here, In The Obsesssion; 7. The Principle and The Whip; 8. Nightly Paradise; 9. Third Eye (New Creature) <br> DURATA: 52 min. <br> ETICHETTA: ATMF <br> ANNO: 2007