Seconda prova sulla lunga distanza per i russi M8l8th dopo l’esordio “By The Wings Of Death” del 2005, terza se si considera anche il live album “Sturm” del 2006. Dopo un periodo relativamente lungo di silenzio i nostri ritornano in pista con un album valido e piuttosto vario nella forma e nei contenuti. Di base i M8l8th propongono un war black metal dalle tematiche di stampo NS, che in questa release si unisce ad elementi folkeggianti e ad influenze di matrice thrash. Se queste seconde sono piuttosto consuete in lavori di questo tipo, il feeling folk che trasuda dai brani è abbastanza originale, anche perché per raggiungere questo risultato i nostri non utilizzano strumenti tradizionali o “antichi” ma ci riescono attraverso il riffing cadenzato e marziale, la sezione ritmica che alterna sfuriate selvagge a passaggi più ragionati ed il cantato che non sfocia mai nel classico screaming ma si mantiene su toni tra lo sguaiato e l’ubriaco, sulla scia dei primi Isengard. La band non si fossilizza su composizioni dal tiro troppo ortodosso ma svaria parecchio inserendo diverse parti di chitarra acustica, malinconiche e struggenti, ed anche melodie al pianoforte, come nella conclusiva “Voron K Voronu…”, che non stridono nella struttura complessiva dei pezzi e contribuiscono non poco ad aumentare il mood “popolare” del disco. Gli ottimi arrangiamenti e la registrazione, assolutamente professionale pur trattandosi di un album autoprodotto, esaltano i molti cambi di tempo di cui sono costellati i brani. Ho personalmente apprezzato l’uso del basso, profondo, corposo e spesso in primo piano, che sottolinea alcuni momenti più punk e rac oriented, come la parte iniziale di “V Nashich Serdcach”. “Nepokolebimaja Vera” è un disco completo, compatto e multiforme allo stesso tempo, che si ritaglia il suo spazio nella scena dell’Est Europa e non solo. Da ascoltare.
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