“Morgenröte”, sottotitolo “Der Schrei Nach Finsternis”, uscì nel 1996, ovvero in un periodo nel quale imperava il “trend” del black metal sinfonico, sottogenere al quale la proposta dei Mystic Circle è riconducibile. Nel calderone di gruppi che in quegli anni riuscirono a conquistarsi il loro posto al sole, tra decine di inutili bands-clone (mi vengono in mente per esempio gli Hecate Enthroned, che per tutta la loro carriera non hanno fatto altro che scopiazzare indegnamente “Dusk And Her Embrace”), i tedeschi Mystic Circle avevano un loro perché. Intendiamoci, in questo disco sono presenti tutti i clichés tipici del genere: tastiere dal flavour gotico (peraltro quasi sempre relegate a disegnare brevi intro ai vari pezzi); conturbanti ed eteree voci femminili; liriche di carattere vampiresco ed erotico; artwork con foto di castelli e qualche piacevole donnina nuda e quant’altro. Ma la band capitanata dal cantante e bassista Graf Von Beelzebub riesce anche a picchiare duro per quasi tutta la durata del disco, con una sezione ritmica devastante e con un riffing veloce e nervoso che molto spesso sfocia in territori squisitamente thrash. La voce è abbastanza monocorde ma i pezzi sono complessivamente ben strutturati e scorrono via godibili, pur mostrando un appeal un po’ retrò nella resa sonora piuttosto “datata”. L’episodio migliore è senz’altro la suite “Medina (Satans Whore)”, sette minuti di potenza e melodia, con una chicca di tamaraggine rappresentata dal rumore delle frustate inferte dal principe delle tenebre cui corrispondono i gemiti di piacere di Medina. Chi ha apprezzato le atmosfere plumbee e sulfuree create da bands come Blessed In Sin e Dunkelgrafen, troverà in quest’opera diversi elementi di interesse. Un disco figlio del suo tempo, con tutti i pregi e i difetti di quello che fu il black metal sinfonico nella seconda metà degli anni novanta, che merita comunque di essere salvato dal dimenticatoio.
