Album d’esordio per gli Hammer, giovane realtà proveniente dalla Finlandia, che propone un black metal melodico di stampo piuttosto tradizionale dalle liriche di matrice NS. Niente di nuovo all’orizzonte ma c’è da dire che i nostri interpretano la lezione appresa con la giusta attitudine ed una certa maestria, senza strafare ma riuscendo ad essere sufficientemente coinvolgenti. L’opener “Roviot”, costruita su un riff avvolgente ed ipnotico che si ripete in pratica senza soluzione di continuità, rievoca le atmosfere del debutto di Satanic Warmaster: black metal di chiara scuola finnica, pregno di sinistre melodie, ma a suo modo orecchiabile e carico di groove. La successiva “Kirouksen Yö” è forse l’episodio migliore del lotto: una scarica furiosa di blast beats che sfocia poi in un ritornello rallentato veramente da brividi. Il disco perde leggermente d’intensità nei pezzi seguenti che, pur mantenendosi su livelli qualitativi accettabbili, denotano qualche caduta di tono e, soprattutto, pagano dazio in modo evidente nei confronti dei vari Behexen, Horna e Sargeist, la cui ingombrante influenza si fa sentire pesantemente. L’interesse dell’ascoltatore si risolleva nell’ultima parte del lavoro, che contiene un vecchio demo della band “Nazionalsozialist” del 2004. La registrazione è confusa e cacofonica ma i brani hanno un tiro veramente aggressivo e tagliente, e suonano molto più darkthroniani rispetto agli altri, segno che il gruppo ha comunque maturato nel corso degli anni un cambiamento stilistico ben percepibile. Menzione d’onore per “Nuclear War Against Israel”, ottima war black metal song, dall’incedere marziale e dagli spunti thrasheggianti. Concludendo, “Shoax” è un buon disco, onesto e colmo di ortodossia, ma che, a parte qualche singola canzone, dimostra di essere ancora acerbo e molto derivativo.
