Sono rimasto abbastanza deluso da questa terza fatica sulla lunga distanza degli austriaci Hellsaw. Dopo il discreto “Phantasm” del 2007 e dopo la buona prova fornita dai redivivi Sanguis (gruppo formato per i 2/3 da membri degli Hellsaw) con il loro ultimo “Ascension”, mi aspettavo molto di più dal nuovo lavoro dei nostri. Invece “Cold” è un disco di old school black metal che si perde nell’anonimato delle centinaia di uscite dello stesso genere. Gli Hellsaw sembrano aver smarrito quel piglio ferocemente thrasheggiante che caratterizzava le composizioni dell’album precedente e si adagiano su un riffing di scuola darkthroniana piuttosto banale e scontato. Sono davvero pochi gli spunti degni di attenzione in questo lavoro: un leggero alone epico permea “The Black Death”; in “I Saw Hell” si può cogliere qualche influenza vagamente black n’ roll; in altri episodi vi sono dei rallentamenti funerei che vanno quasi a lambire lidi depressive. Tutto però sa inevitabilmente di già sentito e denota scarsa personalità, nonostante il gruppo sia formato da musicisti di provata esperienza che in questa occasione sembrano però essersi limitati a svolgere un diligente compitino. Qualche sporadico sussulto creativo non può giustificare un album che, probabilmente, se fosse stato pubblicato quindici anni fa, si sarebbe ritagliato il proprio spazio, ma che oggi risulta spompato e davvero troppo derivativo. Mi auguro che si sia trattato di un passo falso e che i nostri riescano a riacquistare credibilità in futuro recuperando le sonorità di “Phantasm”. Non saranno certo gli Hellsaw con questo disco a risollevare le sorti del black metal austriaco che, a parte i nomi storici e qualche lodevole eccezione (penso ad esempio ai Vobiscum), pare non vivere un momento di grande splendore.
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