Secondo demo per gli ungheresi Ignominious, “No Return”: copertina in bianco e nero classicamente black e artwork scarno, come da copione. La proposta è prevedibile. I tre brani che compongono il demo sono orientati verso un black metal chiaramente debitore della scena scandinava dei primi anni novanta e nello specifico possiamo notare una vena depressiva nelle composizioni che contraddistingue il sound malinconico e minimale degli Ignominious. Le band che possiamo in particolare accostare a questo demo sono gli Isvind o i Kvist. Insomma un black dal riffing serrato ma dall’andatura mai eccessivamente indiavolata. Nonostante non vanti troppa personalità, “No Return” risulta tutto sommato convincente e ripropone una forma musicale canonica ma sicura, malvagia, senza troppi cali di tono. Solo tre pezzi non sono sufficienti per giudicare le effettive potenzialità della band, che al momento sembrano ancora direttamente dipendenti dai grandi nomi del passato. Dunque “No Return” può essere considerato un tassello per l’evoluzione della giovane band, nonostante tutto sufficientemente convincente per essere ascoltato quando si cerca una musica evocativa e senza troppe pretese.
