I Sui Caedere sono un trio formato da Morphee alla chitarra e batteria, Monarque alla voce e L. Efferus al basso, tutti personaggi già attivi in altre band della scena underground del loro paese, ovvero il Canada e più precisamente il Quebec. Come diversi altri gruppi provenienti da quel contesto geografico (Ciel Nordique, Forteresse, Brume D’Automne tra gli altri) anche i nostri sono dediti ad un black metal di matrice depressiva e dai risvolti lirici di stampo latamente nazionalista. Il concept infatti é incentrato interamente sulla figura del poeta “maledetto” Emile Welligan, vissuto a cavallo tra XIX e XX secolo: una sorta di Beaudelaire del Quebec, tormentato da visioni spettrali e oppresso dal desiderio della morte. I suoi testi allucinati e simbolici vengono musicati dai Sui Caedere che si dimostrano piuttosto abili nel dare un corpo sonoro agli incubi dello scrittore, rispettando il feeling decadente e vagamente romantico che trasuda dalle composizioni poetiche. Spesso il black metal dei Sui Caedere é avvolgente e vellutato, in molti casi sconfina in territori prettamente funeral, in altri invece é l’anima più melodica del combo a prendere il sopravvento attraverso arpeggi soffusi e circolari o poche note di pianoforte. Dal punto di vista prettamente musicale la band si adagia per tutta la non breve durata del disco sulle medesime soluzioni stilistiche ed é questo il maggiore difetto dell’opera che risulta a tratti ripetitiva e pachidermica. Ma forse l’intento dei nostri era proprio quello di dipingere un quadro a tinte fosche, il più possibile cupo e monocromatico, in linea con le immagini notturne e cimiteriali evocate dai testi. Nei momenti migliori questa band mi ha ricordato i francesi Mortifera per la capacità di creare stralci atmosferici emotivamente coinvolgenti. Altro punto di forza di questo lavoro é il cantato di Monarque che si esprime in uno screaming atipico, più profondo che raggelante, che squarcia il velo plumbeo e grigio tessuto dagli strumenti. Siamo quindi di fronte ad un disco che denota una certa dose di personalità anche se la band non riesce ancora a sviluppare appieno le proprie potenzialità; un disco che si inserisce nel quadro della scena del Quebec che finora ha espresso gruppi interessanti ma non ancora in grado di emergere con forza dal sottobosco underground. Comunque da ascoltare.
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