La Germania è da sempre fucina di realtà black metal legate a doppio filo alla tradizione ed ha sfornato nel corso degli anni numerose bands interessanti, fedeli ai dettami dell’underground più ortodosso. Non fanno eccezione i Paria, trio teutonico attivo dal lontano 1995, che ha dato alle stampe due full length e la consueta trafila di demo e split, prima di approdare con questo “Surrealist Satanist” alla terza fatica sulla lunga distanza. I nostri seguono la lezione del più puro black metal di scuola svedese e, pur non inventando nulla di nuovo, dimostrano di possedere una certa personalità e di sapersi destreggiare con abilità nell’ambito del genere prescelto. La brutalità e la ferocia iconoclasta del sound sono infatti equilibrate da una massiccia dose di sinistre melodie, rese attraverso trame chitarristiche relativamente pulite, ben sottolineate da una produzione sì grezza ma sufficientemente potente e nitida. La sezione ritmica è ineccepibile: il basso è presente e svolge discretamente il proprio ruolo sostenendo la struttura dei brani; la batteria dal canto suo è precisa e chirurgica, specie nei passaggi più veloci e tirati che sono di gran lunga prevalenti. Il cantato è il classico screaming, demoniaco e lacerante, forse non particolarmente espressivo ma in grado di evolvere in momenti decisamente rauchi e taglienti. I solfurei abissi dell’inferno si sono nuovamente spalancati ed un altro nerissimo gruppo è emerso dalle loro disumane profondità per travolgerci con una cascata di blast beats, un muro sonoro devastante ed una tangibile malignità. Le sonorità proposte dai Paria sono accostabili a lavori come “Nord” dei Setherial, “Vittra” dei Naglfar, “Slaughtersun” dei Dawn o “Vobiscum Satanas” dei Dark Funeral, se si vogliono fare paragoni con grossi nomi e dischi storici. L’unica pecca di “Surrealist Satanist” è probabilmente quella di uscire fuori tempo massimo e di rappresentare una sorta di operazione nostalgia. Ma non è di per sé un male perchè la sostanza musicale c’è, l’impatto distruttivo e l’attitudine pure. Disco consigliato, anche per qualche rigurgito thrasheggiante che ne aumenta il tasso di aggressività.
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