È consolante sapere che nel 2013 ci sono ancora in giro gruppi davvero legati alla vecchia maniera di intendere l’underground. Gruppi come i turco-messicani Sacrocurse (non è la prima volta che i membri di una band vivono in paesi così distanti tra loro), che esordiscono con una demotape limitata a sole trecento copie; un formato che sembra ormai desueto ma che conserva quel fascino oscuro e sovversivo che le moderne tecnologie e gli odiosi mp3 non potranno mai avere. Una cassetta dunque, peraltro anche abbastanza ben curata dal punto di vista grafico, che racchiude al suo interno poco meno di un quarto d’ora di violentissimo death/black metal d’annata e dannato, sulla scia di Archgoat, Revenge, Blasphemy e compagnia demoniaca. La musica è un assalto continuo e si regge su un riffing indiavolato e malsano, dal quale è bandita ogni forma di melodia nel nome del più convulso eccesso di brutalità. Nonostante ciò i suoni sono sufficientemente definiti e non si scade mai nella cacofonia, benchè ovviamente la registrazione sia grezza e marcia come si conviene ad un prodotto di questo tipo. Intendiamoci: i Sacrocurse non inventano nulla e non fanno altro che omaggiare i loro numi tutelari ma la loro proposta musicale, che tiene orgogliosamente alto il vessillo della blasfemia più caotica, risulta assolutamente efficace e di sicura presa, tanto che i nostri hanno già trovato nella Iron Bonehead Productions una label pronta a diffondere nel mondo il loro nero verbo. Gli amanti delle sonorità old school apprezzeranno.
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