In linea con le uscite targate Osmose Productions, casa discografica che nel corso degli anni novanta ha privilegiato senza mezzi termini il caos e la distruzione totale, i tedeschi Tsatthoggua, band dal moniker che richiama una delle mostruose divinità del pantheon lovecraftiano, esordivano nel 1996 con questo loro primo full length, vero concentrato di devastazione sonora e demoniaca brutalità. Il gruppo si pone infatti sulla scia degli allora compagni di etichetta Impaled Nazarene e Sadistik Execution e propone un mix letale di black metal ferocissimo e grind bastardo e grezzo, unito ad un approccio industrial che si manifesta soprattutto nel riffing spasmodico e ripetitivo e nelle frequenti intrusioni rumoristiche (campionamenti e dialoghi rubati chissà dove) che fungono da intro ed outro dei vari pezzi. Sonorità che oggi risultano forse poco originali perchè ormai in parte inflazionate e largamente assimilate, ma che allora rappresentavano il non plus ultra dell’estremismo in ambito metal. Musicalmente i Tsatthoggua danno libero sfogo ai loro istinti più belluini e violenti, senza alcun attimo di respiro e senza rallentamenti di sorta, facendo susseguire un pugno allo stomaco all’altro senza soluzione di continuità e concentrandosi su linee chitarristiche particolarmente ossessive e claustrofobiche, sottolineate da una sezione ritmica che fa della frenesia epilettica il suo unico credo ed incorniciate dal cantato urlato ed acuto del singer Northwind. Dal punto di vista lirico i nostri spaziano dall’anticristianesimo più ignorante a tematiche legate al sesso, al bondage e al sadomasochismo. Ne è un esempio esplicito questa manciata di versi tratta dalla title track: “Growing Role Of Punisher / Pinching Breast And Vagina / Slashing Back And Calfs / Got Engaged Through The Bizarre”. Questo album rappresenta senz’altro la miglior prova per il combo teutonico, oggi non più in attività, ma che nel seguente album (“Trans Cunt Whip”, pubblicato nel 1998) non seppe più ripetersi sugli stessi livelli qualitativi. Consiglio a tutti gli amanti delle produzioni più nervose ed annichilenti di recuperare questo lavoro misconosciuto, forse non fondamentale ma preziosa testimonianza di un certo modo di intendere e suonare black metal.
Sign in
Welcome! Log into your account
Forgot your password? Get help
Password recovery
Recover your password
A password will be e-mailed to you.