I Sacrilegio, band nostrana formatasi nel 2001, arrivano al full length d’esordio successivo al loro mini cd autointitolato del 2003. “La Tradizione Ermetica” racchiude quaranta minuti di black metal diretto e minimale con qualche reminiscenza proveniente dal filone religious. Il suono globale non è molto convincente, anche a causa della drum machine troppo meccanica. Anche le chitarre suonano un po’ piatte; diciamo che le composizioni si riescono a comprendere senza problemi ma difetta quell’atmosfera evocativa che probabilmente la band intendeva creare. Se dovessi fare un accostamento direi che i Sacrilegio odierni mi ricordano parzialmente i Black Funeral di “Az-I-Dahak”: è dunque presente una forte dose di nostalgia stilistica nei confronti delle soluzioni più canoniche che questo genere ha proposto negli anni, così come un concept di matrice occulto-esoterica. Rispetto al mini di debutto, la band (in realtà un progetto solista dietro al quale si nasconda il factotum Unhuman Screamer) mantiene l’andamento nervoso, caratterizzato da continui cambi di riff e da una sezione ritmica sempre sostenuta. La strada da percorrere è stata appena accennata, grazie all’alone orrorifico e blasfemo che in alcuni tratti il disco riesce efficacemente ad evocare. Dunque ritengo che un suono più corposo e accattivante ed un ampliamento dei break emotivi e atmosferici, che in alcuni casi mi hanno ricordato i Goblin, possano essere i miglioramenti da suggerire a questa band nell’auspicabile percorso di evoluzione futura. “La Tradizione Ermetica” è il primo tassello per la storia dei Sacrilegio e rappresenta un’uscita sufficiente, che dovrebbe fare da preludio ad una affermazione ancora più forte e decisa di questa realtà nel futuro. Attendiamo fiduciosi…
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