Von – Satanic Blood

0
1403

I Von sono da molti considerati un gruppo leggendario, così come leggendario é considerato questo demo, di fatto l’unico ufficiale della loro carriera, che così tante band ha influenzato nel corso degli anni e che ancora oggi rappresenta un’indiscutibile pietra miliare del black metal. In un periodo nel quale questa definizione non aveva ancora trovato una propria precisa collocazione musicale, i Von, insieme a pochi altri gruppi, come Blasphemy, Beherit e, per certi versi, primi Mayhem, seppero imprimere una decisa volta estremista alle sonorità che negli anni ottanta avevano reso celebri bands come Venom, Celtic Frost, Sarcofago ed Hellhammer. Una svolta sia dal punto di vista lirico, che rendeva ancora più esplicite tematiche legate alla morte e al satanismo, che, soprattutto, dal punto di vista musicale, che si estrinsecò in una miscela polverosa ed esplosiva nella quale erano presenti, ad un livello di grezzume mai raggiunto prima di allora, tutti gli elementi del death più cavernoso e violento, del nascente black metal, inteso nella sua forma più primitiva e diabolica, e del thrash più oscuro e criptico. “Satanic Blood” fu uno dei primi lavori in relazione al quale venne utilizzata l’espressione “metal of death” per definire un sottogenere che faceva dell’intransigenza e del marciume le proprie orgogliose bandiere. Può anche darsi che parte della fama raggiunta in ambito underground dal terzetto di San Francisco sia dovuta ai contatti che lo stesso ebbe con la scena norvegese dei primissimi anni novanta ed in particolare con Varg Vikernes, ma questo, se può in qualche modo rendere conto dell’alone di culto che si é creato intorno al combo statunitense, non può certo spiegare di per sé le ragioni della strepitosa longevità di un lavoro che é stato ristampato innumerevoli volte e che viene costantemente omaggiato dai più svariati artisti (tra gli altri Amok, Taake, Urgehal, tanto per citarne alcuni). “Satanic Blood” fu effettivamente l’espressione compiuta e genuina di un perfetto connubio tra blasfemia ed intolleranza sonora mai sentito in precedenza: la produzione cupa e soffocata, che diverrà un marchio di fabbrica di lavori di questo tipo, la sezione ritmica claustrofobica e marcescente di Kill e Snake, le trame chitarristiche sulfuree e mefitiche sulle quali Goat recita con grugniti malefici le proprie litanie putrescenti sono tutti elementi imprescindibili che rappresentano un equilibrio che in pochi casi gli epigoni seppero raggiungere negli anni a venire. Pezzi come “Devil Pig”, “Lamb” e Veadtuck” sono ancora oggi inarrivabili per la violenza distruttiva e la furia iconoclasta sprigionate. L’importanza storica di una release si può misurare soltanto attraverso la sua resistenza allo scorrere del tempo: questo demo suona incredibilmente attuale nella sua infernale essenza rosso sangue perché seppe dire qualcosa di nuovo in un’epoca in cui ancora molte erano le cose da dire in ambito estremo. La storia del black metal passa anche da qui: non é certo un caso se legioni di gruppi oggi idolatrano i Von e li individuano tra i loro numi tutelari.