I Supremacy definiscono la loro proposta come “raw and melodic elitist black metal”, e come definizione ci può anche stare. Questa band francese propone un black abbastanza lento e atmosferico, che si sviluppa attraverso uno stile molto semplice ed essenziale. Né le chitarre né la voce riescono a farsi apprezzare più di tanto, per non parlare dell’orribile drum machine che ci dovremo sorbire per tutta la durata del disco. A livello tecnico, insomma, i Supremacy hanno ancora molta strada da fare in quanto le composizioni, anche se elementari, appaiono approssimative e non sempre convincenti, condite per lo più da piccoli errori di esecuzione che, se non enormi, si fanno comunque sentire. Parlando nel dettaglio dei pezzi, devo dire che questo modo di suonare black non mi piace per niente; una veste leggermente progressiva che spoglia il riff di ogni sua potenza evocativa, per ridurlo ad un semplice ed innocuo pezzo del puzzle, senza una linea precisa seguita o per lo meno accennata. Insomma una proposta sostanzialmente inconsistente e musicalmente acerba, oggi a mio parere non più accettabile. Senza contare che l’album dura più di un’ora e che già dopo venti minuti la noia inizia ad aleggiare sovrana. Non perdo quindi altro tempo per commentare questo mediocre “Le Crepuscule Des Idoles”, fortunatamente limitato a trecento copie ; c’è davvero molto lavoro da fare… ma in certi casi sarebbe forse meglio lasciar perdere.
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