Moloch é una one man band proveniente dall’Ucraina, dietro alla quale si cela il factotum Pr. Sergiy alias Sergiy Gordiuk, personaggio che ha collaborato in passato con membri di Aryan Art e Stürm Kommand. Il nostro sembra essere davvero iperattivo considerando l’enorme mole di uscite pubblicate dal 2004 ad oggi: circa una quarantina tra demo, split, ep e full length, il che fa inevitabilmente sorgere qualche considerazione circa il rapporto tra qualità e quantità nella produzione di questo artista. Questo “Depression Of Surtr” é una sorta di compilation, che esce in edizione limitata a mille copie sotto l’egida dell’americana Blackmetal.Com, da sempre attenta alle realtà più oscure del sottobosco underground internazionale, e che propone alcuni pezzi tratti da vecchi dischi (“A Journey To The Vyrdin” del 2008 e “Traurer” del 2007) ed altri invece inediti. Lo stile spazia tra i lidi di un black metal depressivo, nella sua concezione più minimale e primitiva, e sonorità più avvolgenti ed atmosferiche che a tratti sfociano nei territori di un ambient elementare dal sapore naturalistico. Così é possibile percepire influenze provenienti ora dall’ultimo Burzum o da Wigrid (spesso ai limiti del plagio), ora da Paysage D’Hiver, Wedard o Vinterriket. Non mancano neppure sporadiche sfuriate al fulmicotone che nella loro ruvida violenza distruttiva non possono non richiamare alla mente i primi lavori di Ildjarn. L’originalità non rappresenta certo il punto di forza di questo disco, dal momento che ogni nota in esso contenuta rimanda inevitabilmente a questa o quella band. Bisogna riconoscere tuttavia a Moloch la capacità di creare una certa tensione emotiva e dunque di coinvolgere l’ascoltatore, specie nei pezzi più cadenzati ed ipnotici che si reggono tutti su pochi riff monocordi e sulle strazianti urla di una voce ovattata e disumana. Da rivedere invece gli intermezzi puramente ambientali, spesso eccessivamente semplici e lunghi tanto da far venir meno la compattezza di alcuni brani. Siamo di fronte ad un lavoro comunque non da buttare, che vive di alti e bassi e che risulta anche abbastanza piacevole pur nella sua eterogeneità. Una discreta colonna sonora per una grigia e piovosa giornata autunnale.
Sign in
Welcome! Log into your account
Forgot your password? Get help
Password recovery
Recover your password
A password will be e-mailed to you.