I Bohemian Grove sono una nuova band proveniente dalla Grecia, formata recentemente, nel 2006, che esordisce subito con questo full length intitolato “Age Of Retrogression”, che si presenta in una confezione cartonata molto accattivante. La musica che ci viene proposta è abbastanza melodica, ripulita da ogni grezzume e da ogni imperfezione, viene esibita in forma cristallina e si pone a metà strada fra gli Amon Amarth, i Bathory e i Satyricon di “Volcano”, non disdegnando qualche rasoiata di classico black. La produzione carica di groove, il growling pesante e molti spunti compositivi si incastrano bene nella struttura globale della proposta, che alterna sapientemente momenti sostenuti a rallentamenti dal riff curato e granitico. “Age Of Retrogression” devo dire però che è un po’ carente di atmosfera, in quanto difficilmente la fredda struttura delle canzoni riesce ad abbracciare un alone in grado di conferire alle note quel qualcosa in più che spesso possiedono dischi del genere; sono inoltre presenti alcuni virtuosismi fini a se stessi, come un paio di soli che non fanno che accentuare lo smarrimento di cui parlavo sopra. Alcuni sofismi sarebbero più adatti ad altri contesti insomma, e se utilizzati impropriamente fanno più danno che altro. In una certa inclinazione verso soluzioni death oriented e nelle rare clean vocals i nostri fanno pensare ad un’influenza che attinge anche dai loro connazionali Rotting Christ, nonostante la grandezza di questi ultimi non venga avvicinata nemmeno lontanamente. Cos’altro dire? I cinque brani, tutti lunghi, che troviamo in questo esordio ci presentano un gruppo interessante, che cerca di farsi spazio nel post-black con un occhio al passato, con alcune idee valide e alcuni errori, dovuti soprattutto al voler mettere troppa enfasi nelle composizioni, che forse con una maggiore cura nei fondamentali del genere sarebbero state più incisive. Resta un album sufficiente, questo “Age Of Retrogression”, che comunque consiglio di acquistare dopo un ascolto preventivo.
