Gli Antares Predator vennero creati da Warach e da Ghash nel lontano 1994; il duo in questione è conosciuto piuttosto per l’attuale militanza nei più noti Keep Of Kalessin. In questo ritorno, troviamo dietro alle pelli Thorns (Handful Of Hate tra gli altri). A prescindere dal brutto artwork, che presenta male il mini-cd, la proposta si attesta attorno a un black\thrash dal tiro norvegese, che per molti aspetti ricorda i citati Keep Of Kalessin o anche i 1349. Supportato da una produzione leggera, che non crea un muro sonoro d’impatto, questo “Banquet Of Ashes” è caratterizzato in primis da un andamento molto dinamico e vario, garantito dal sostanzioso numero di riff che i nostri propongono in rapida successione. Ma il cd non è composto soltanto da parti veloci, sono anche presenti alcuni rallentamenti (come in “Sacrament”) dove si cerca di conferire un piglio evocativo al pezzo tramite riff pieni di groove e qualche accenno di cori. Il lato dolente di questa uscita è la poca efficacia dei tanti cambi di andamento nei confronti del brano in sé. Un tecnicismo velleitario permea questo mini, non riuscendo a dare gusto ad un thrash tanto scontato quanto innocuo. A conti fatti, dei quattro brani (più outro) si salvano solo i primi due, quelli cioè dove viene fuori il lato blackster degli Antares Predator; ma complessivamente questo “Banquet Of Ashes” risulta un lavoro mediocre, in cui velocità, tecnica, violenza e atmosfera non si fondono mai al punto da creare un giusto compromesso sonoro. Un disco troppo confuso, insomma.
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