Dopo una raccolta dei primi due demo della band risalente al 2006, i Förgjord, duo finnico attivo dal lontano 1995, giungono al loro primo full length nel 2008, con “Ajasta Ikuisuuteen”. Il disco è una rappresentazione minimale dell’oscurità. Strutturato con una forma grezza e atmosferica, dove i distorti arpeggi di chitarra disegnano la linea melodica dei brani, il disco è dotato di una forma eterea, che non concede appigli all’ascoltatore. Questo particolare soffre di una varietà compositiva che non sempre è brillante; per cui alcuni momenti del disco risultano noiosi, o comunque non completamente convincenti. I Förgjord vengono fuori quando il suono diventa meno cacofonico e mostra le sottili sfaccettature della loro musica. La maggior parte dei brani sono carichi di dissonanze e confusione, e lasciano perdere molte delle intuizione della band nei loro meandri. “Itseensä Kahlittu”, posto nella parte finale del cd, è il brano migliore del lotto, che riesce a mostrare le capacità espressive della band in questione e che, in fondo, sintetizza bene il senso globale di “Ajasta Ikuisuuteen”. Nato da un arpeggio dissonante, il brano si sviluppa in un climax ascendente di emotività e sofferenza, per sfociare poi nella cacofonia di sempre, questa volta condita da alcune venature melodiche. Insomma, questo esordio non farà la storia del black metal, e probabilmente non possiede le carte in regola per risultare propriamente un buon lavoro. È anche vero che possiede alcune caratteristiche, come la particolarità del suono e della struttura dei brani, che gli concedono qualche possibilità di riuscita. I Förgjord hanno un buon margine di miglioramento, anche se per ora restano attestati attorno a una sufficienza piena.
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