Secondo demo nel giro di due anni per Vita Odiosa, la creatura partorita dalla mente di Dolore, come noto già membro dei Gort con lo pseudonimo di Wolf. La one man band partenopea, dedita ad un depressive black metal lugubre e disperato, in questo suo nuovo lavoro continua sostanzialmente sulla falsariga del precedente “Viale Del Tramonto”, correggendo alcuni difetti presenti in quella release ma lasciandone inalterati altri. Molto più apprezzabile è ad esempio il cantato in uno screaming monocorde e cantilenante, che non risulta più come giustapposto alla musica, ma si amalgama con essa e ne costituisce parte integrante, diventando quasi uno strumento tra gli strumenti. Resta apprezzabile l’uso delle tastiere, che permeano tutti i pezzi con tappeti di suoni macabri che risultano ancora più efficaci delle soluzioni chitarristiche. La maggior pecca di questa prova del progetto Vita Odiosa continua ad essere la drum machine, che ha purtroppo un suono plastificato e sintetico che fa perdere ai brani quello spessore e pathos che un batterista in carne ed ossa avrebbe garantito, ed in alcuni frangenti assume addirittura un andamento “danzereccio” che c’entra davvero poco con la proposta musicale del gruppo. Sono poi convinta che una durata più contenuta delle canzoni e l’eliminazione di qualche passaggio a vuoto (come l’estenuante outro di pianoforte) avrebbero giovato alla resa finale. La ripetitività è comunque una caratteristica connaturata al genere prescelto e viene gestita con sufficiente cura grazie ad un riffing abbastanza ispirato e ad una costruzione dei pezzi che non disdegna qualche variazione sul tema, che sia uno stacco di chitarra, un campionamento di violini od uno stralcio tratto da un film (per la precisione “Il Settimo Sigillo” di I. Bergman). I testi sono sentiti e sinceri ma trattano in modo consueto argomenti ormai abusati. Non è facile dire qualcosa di nuovo o particolarmente originale in ambito depressive e non credo che queste fossero le intenzioni di Dolore, il cui intento sembra essere invece quello di esprimere in modo diretto e genuino, quasi naif, le proprie emozioni negative ed il proprio male di vivere: in questo senso l’obiettivo non può che dirsi raggiunto. In ogni caso se amate alla follia gruppi come Abyssic Hate, Anti e Silencer musicalmente troverete in queste tracce diversi spunti di interesse.
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