October Falls – The Womb Of Primordial Nature

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Gli October Falls sono una band finlandese che fino a qualche anno fa, e soprattutto a seguito dell’uscita del suo primo full “Marras” del 2005, non si era fatta notare di certo per la bontà della proposta. I nostri, infatti, che all’epoca erano una one man band, sviluppavano un folk\dark ambient davvero spoglio e privo di mordente, fatto di soli sintetizzatori. Oggi gli October Falls sono un trio, in cui spicca il batterista impegnato nei Moonsorrow, e la loro musica ha assunto consistenza e struttura, con l’inserimento di soluzioni di black metal classiche, e di fraseggi acustici o drammatici. I riffs sono malinconici e ripetitivi, alternati alle venature atmosferiche dell’opera, ed il tema dell’album è rappresentato da un crescendo emotivo che si lascia apprezzare per personalità. Difficilmente oggi è possibile trovare uno stile come quello di questi finlandesi, che riesce a essere la summa di un black d’altri tempi con la loro vecchia componente folk. Il primo capitolo è quello più diretto, in cui un riff particolarmente vivace e spoglio torna continuamente alla luce, presentando l’opera per le sue peculiarità più marcate, ma sono i restanti episodi ad avere maggiore complessità e potenzialità a lungo termine. “The Womb Of Primordial Nature” mantiene una vena melodica, che però non scade mai nel banale, e che dopotutto rappresenta l’essenza stessa degli October Falls, che si propongono come cantori di una decadenza autunnale dolce, in cui la cruda forza della natura si fonde con una riflessione antica, qui espressa nelle tante brevi divagazioni strumentali. Questo nuovo volto della band, sicuramente più promettente, ancora non viene completamente valorizzato, e in questo loro secondo full-length troviamo qualche passaggio ripetuto eccessivamente, e alcune intuizioni che ancora non si sviluppano del tutto. “The Womb Of Primordial Nature” resta un disco sorprendente, che dipinge una paesaggio innevato con grande maestria, che fonde elementi folk (con le immancabili chitarre acustiche) a sfuriate black dal piglio depressive, alle tante linee melodiche “katatoniane”. Disco consigliato a chi è in cerca di un black metal atmosferico e melodico; gli October Falls si rialzano decisamente con questa loro ultima fatica.