I Gravewürm, insieme ai connazionali Grand Belial’s Key, sono i “grandi vecchi” del black/thrash statunitense. Attivi dal lontano 1990 e da sempre fedelissimi al loro status di band underground, sono giunti con questo nuovo “Infernal Minions” alla nona fatica sulla lunga distanza, senza contare un’innumerevole quantità di uscite in formato demo, ep e split. Sono più di vent’anni che i nostri suonano in sostanza allo stesso modo, assidui nel portare avanti un discorso stilistico legato a doppio filo alla vecchia scuola. Ovviamente quest’ultimo disco non fa eccezione. La costruzione dei brani è molto semplice e lineare: su un riffing debitore di Hellhammer, Celtic Frost e Barathrum, il combo americano innesta influenze provenienti dalla N.W.O.B.H.M. (Venom su tutti), qualche stacco melodico e partiture più rallentate e sulfuree, ai limiti del doom. Il canovaccio si ripete pressochè invariato per tutta la durata dell’album e quindi è inevitabile che vi sia qualche caduta di tono. Ma il gruppo si dimostra abile nel dare sostanza ad un’atmosfera oscura e demoniaca, condita da un sapore “old” inconfondibile, merito anche di una registrazione grezza e soffocata. Naturalmente la band rifugge da qualsiasi tecnicismo e si fa orgogliosa portabandiera di un’attitudine retrò che non potrà non piacere ai die hard fans di questo genere di sonorità. I Gravewürm sono ancora qui, inossidabili ed impermeabili ad ogni genere di moda o trend. Per fortuna che esistono ancora band del genere.
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