Amocoma – Go To Hell

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Gli Amocoma sono una misteriosa band proveniente da San Francisco, della quale fanno parte membri di altre realtà underground locali come Horn Of Dagoth e Crebain. Queste sono le uniche notizie reperibili sul gruppo in questione e si deve ipotizzare che questo “Go To Hell” rappresenti il loro disco d’esordio (si tratta della ristampa dell’omonima demo con l’aggiunta di due bonus tracks). E che disco! Siamo di fronte ad una di quelle opere che riescono ad esprimere sprazzi di genialità attraverso una semplicità di forme quasi disarmante, il che per il gusto estetico del sottoscritto rappresenta un merito non da poco. La musica proposta dai nostri viaggia sulle coordinate indistinte del black metal più marcio e low-fi, che si interseca con vocals ululate piene di riverberi e con frammenti di melodie che si potrebbero definire rock oriented; il tutto filtrato e, per così dire, sovrastato da stratificazioni noise, loops ed effetti di vario genere, e reso straordinariamente malato ed oscuro da una registrazione grezzissima, ai limiti dell’ascoltabile. Per avere un’idea dell’esperienza sonora autenticamente estrema veicolata da quest’opera, si dovrebbe immaginare un’ideale punto di incontro tra gruppi come Wormsblood e Ash Pool, nella loro versione più macabra e marcescente, e certo black/noise “deviato” di artisti come Vegas Martyrs, Mamaleek o Smorzando. Al di sotto dei ronzii continui e dei suoni ultra saturi si fa largo un riffing primitivo ed elementare, dall’andamento ipnotico e sognante, contraddistinto da armonie semplici e quasi orecchiabili, che é possibile però soltanto intuire nel marasma cacofonico creato dalla band. La batteria ha un’impostazione quasi industrial, tanto é meccanica e ripetitiva, ed il cantato, soffocato e distorto, sembra anch’esso nient’altro che un effetto di suono che si aggiunge agli altri. Il risultato finale é estremamente compatto, un monolite nerissimo che risulterà difficile da assimilare anche per coloro che sono avvezzi ad ogni tipo di estremismo sonoro. Su tutti i pezzi spicca la breve “Small Dark Sea That Was A Body”, song dalle partiture chitarristiche avvolgenti e psichedeliche, che posano su un tappeto di percussioni pulsanti, nascosto sotto una tonnellata di spazzatura rumoristica. La produzione inoltre mette in evidenza soprattutto le frequenze basse, il che aumenta esponenzialmente la distorsione dei suoni e crea un feeling incredibilmente cupo e disturbante. Chiamatelo harsh black metal o black metal sperimentale o come preferite: le definizioni contano davvero poco per un disco che vi trascinerà in un viaggio acido dal quale sarà difficile fare ritorno. Per quanto mi riguarda, una delle uscite più interessanti dell’anno.

REVIEW OVERVIEW
Voto
80 %
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amocoma-go-to-hellTRACKLIST <br> 1. Cowards Live Forever; 2. Small Dark Sea That Was A Body; 3. These Are Your Choices... Darkness; 4. There Was A Crime Here; 5. We Are Born Silent; 6. The Coma Walks; 7. Unending; 8. Crumbs; 9. You Shall Yet Rise <br> DURATA: 51 min. <br> ETICHETTA: tUMULt <br> ANNO: 2009