E’ senza dubbio uno split all’insegna del nazionalismo quello prodotto dalla Der-Sieg-Records nel 2005. A cantare l’amore per la propria terra ci sono, in questo caso, i Massenvernichtung, giovane complesso tedesco con alle spalle due soli demo, ed i Darkthule, progetto nato per volere del polistrumentista greco Moros nel 2002. La prima parte del disco, affidata al trio teutonico, vanta una splendida introduzione tastieristica ed una ballata acustica, “Heidenlied”, che ha per testo l’omonima poesia del lettone Lothar Stengel von Rutkowski. I nostalgici brividi di antica purezza vengono però spazzati via da un black metal canonico ma sempre attuale. I cambi di ritmo si rivelano spesso efficaci, mentre i gelidi riff di chitarra incutono terrore ed una violenza non indifferente. Più atmosferiche ed evocative, invece, le canzoni targate Darkthule. Sebbene i brani siano sempre tiratissimi ed ossessivi, Moros riesce nel difficile compito di pungere senza mai annoiare, complice anche una discreta produzione, sicuramente consona al genere proposto. Le tracce si susseguono caratterizzate da un impeto incredibile e da uno screaming molto particolare, a tratti persino di stampo epico. Le influenze Darkthrone sono evidenti e non riguardano soltanto i Darkthule, in quanto è ovvio che pure i Massenvernichtung si siano ispirati, nella stesura dei vari pezzi, alla coppia Fenriz – Nocturno Culto. Fondamentalmente, questo split non offre nulla di nuovo, eccezion fatta per la magica “Heidenlied”, ma si rivela, anche grazie ad un artwork curato e ricco di citazioni filosofiche, un’uscita raccomandabile a tutti gli appassionati del black metal più oltranzista.
