La Polonia ha da sempre sfornato grandi nomi in ambito black, con particolare riguardo alla scena NSBM. Personaggio carismatico e compositore di tutto rispetto è Capricornus, fondatore di varie band fra cui i gloriosi Thor’s Hammer. Il disco qui recensito fa invece parte del suo progetto solista, nato nel 1995 e reso noto dallo split con gli ellenici Der Stürmer (2004). “Alone Against All”, primo full length targato Capricornus, alterna pezzi di black rabbioso, marcio, a brevi stacchi atmosferici, capaci di accrescere il fascino del disco stesso. Canzoni come la titletrack, “Sunwheel On The Helmet Of Steel” o “Something They Will Never Hide” mostrano una certa varietà nello stile del polistrumentista polacco, tuttavia, alla lunga, le diverse tracce si rivelano alquanto scialbe, confuse, a causa forse di una produzione poco tagliente. Grande merito va comunque dato a “Bombing The Certain Land”, pezzo in grado di riprodurre un vero e proprio bombardamento sonoro, risollevando le sorti di un disco altrimenti evanescente. Lo screaming di Capricornus è impeccabile, come d’altronde le sue capacità tecniche, e ciò fa sì che l’album risulti perlomeno sufficiente, senza però andare oltre. Un ultimo appunto merita la copertina, insignificante, totalmente fuori luogo e banale come poche altre.
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