Raw and brutal black metal!!! Gli Tsjuder incarnano alla perfezione quello che secondo me è l’essenza di questo genere, e cioè violenza, intensità, riff pesanti spacca-culo, il tutto unito alla malignità delle armonie tipiche del black. Niente tastiere, nessuna inutile lagnosa voce femminile!!! Un muro sonoro veramente degno di nota che mescola saggiamente blast-beats velocissimi e altrettanto potenti rallentamenti, che denotano influenze del buon vecchio metal estremo del passato, come testimoniato dalla cover inclusa nell’album di “Sacrifice” degli storici Bathory (interpretata con una carica ed un odio veramente notevoli). L’aggressività sprigionata in questi brani è tanta, grazie agli ispirati riff di chitarra, ad opera di Drauglin, sempre vari e violenti, e agli arpeggi sempre maligni ed evocativi. Idee semplici ma accostate con grande cura, senza mai perdere di vista la brutalità del Metal estremo, questa è la formula degli Tsjuder. La voce del cantante e bassista Nag è piacevolmente cattiva , menzione particolare va rivolta al drummer della band Antichristian, autore di una prova perfetta, veloce, precisa e violenta, con alcuni passaggi molto interessanti. I pezzi sono tutti degni di nota, a cominciare da “Malignant Coronation” che parte violentissima per poi aprirsi in un riff thrash che la rende davvero particolare. Segue poi “Ghoul”, dall’inizio veloce e infernale, prosegue con un arpeggio puramente black che si ripeterà durante il corso del brano, alternandosi con sfuriate thrash, c’è anche posto per un assolo alla Slayer, e richiami brutali con tempi mai domi. “Possessed” è particolarmente violenta nella parte iniziale, un’opprimente sfuriata total-black, seguita da un rallentamento con riff semplici ma coinvolgenti, per poi terminare con un’evidente accelerazione. La cavalcata “Lord Of Swords” si svolge su un mid-tempo corposo che si apre in continue porzioni strumentali con la chitarra che macina riff a tutto spiano. Anche la successiva “Helvete” parte davvero veloce, con richiami al thrash più diretto e dai bellissimi passaggi epici, che denotano la buona varietà di idee della band. La lunga “Mouth of Madness” inizia in maniera molto eighties, con un riffone cadenzato e la voce davvero coinvolgente nel suo declamare, per poi partire in un interessante sviluppo thrash che sfocia in un’accelerazione tagliente e intensa, per poi ritornare al tema iniziale con degli arpeggi azzeccatissimi, alternati alle solite accelerazioni thrasheggianti, davvero un gran pezzo, elaborato e dannatamente pesante. Un arpeggio stupendo apre “Unholy Paragon”, ma è solo la calma prima della tempesta, perché subito ci ritroviamo in un pezzo veloce e violento al 100%, con richiami epici e violenti, una vera mazzata sui denti. L’album si chiude con “Morbid Lust” pezzo molto lungo, che parte velocissimo e pesante, voce brutalissima e riffing spaccaossa, puro olocausto sonoro; il brano poi si dipana lungo coordinate black, per poi rallentare in un mid-tempo molto suggestivo e comunque d’impatto. Ma non è finita, poiché si ritorna alla violenza brutale dell’inizio e, quando si tratta di pestare duro, gli Tsjuder ci sanno proprio fare. Il brano si chiude riprendendo il mid-tempo di cui sopra, lasciandoci veramente un’ottima impressione globale. Onore agli Tsjuder, fautori di un black metal violento, interessante ed estremamente coinvolgente.
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