Esce per la nostrana Avantgarde Music questo ep dei canadesi Panzerfaust (da non confondere con diverse altre bands con lo stesso nome), interessante realtà underground che ha già alle spalle tre lavori sulla lunga distanza. La durata contenuta e la presenza di soli tre inediti (oltre alla cover di Johnny Cash, completamente disarticolata e resa con un piglio decisamente oscuro), non inficiano minimamente il livello qualitativo di un disco estremamente quadrato e sulfureo, che procede con sicurezza sui sentieri del (religious?) black metal più granitico e criptico, con evidenti riferimenti agli immancabili Deathspell Omega, oltre che a Funeral Mist, Axis Of Perdition ed ultimi Marduk. Paragoni (inevitabili) a parte, i Panzerfaust (stilisticamente molto distanti dal classico mood atmosferico che siamo soliti associare alla scena canadese) dimostrano di essere completamente a loro agio, alternando con maestria rallentamenti soffocanti alla più violenta macelleria attraverso trame piuttosto intricate, che lambiscono spesso e volentieri territori death, riuscendo anche ad inserire con naturalezza nel contesto parti recitate e brevi e catramosi sprazzi dal sapore industriale. Ottimo anche il cantato del singer Goliath, profondo e rauco, lontano mille miglia dal classico screaming ma azzeccato nel quadro d’insieme. Potente, sanguinoso e suonato con tecnica ineccepibile, questo è “The Lucifer Principle”: black metal moderno ma saldamente legato alla tradizione.
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