The Skaden – You Will Hope I Had Died…

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The Skaden rappresenta la nuova incarnazione di Stefan Kozak, personaggio molto attivo nella scena underground transalpina, già mastermind degli interessanti Mystic Forest, e costituisce una sorta di evoluzione del progetto Eikenskaden, pur essendo caratterizzato da sonorità decisamente distanti rispetto a quelle proposte da tale gruppo. Il precedente lavoro di questa band, dedita ad un black metal melodico dall’impronta moderna, “There’s No Light At The End Of The Tunnel…”, pubblicato nel 2005, ha in effetti pochi punti in comune con questo debutto “You Will Hope I Had Died… “. Siamo infatti di fronte ad un lavoro che può definirsi black metal soltanto per le atmosfere oscure evocate, per qualche sinistro intreccio chitarristico, che rimanda direttamente al tipico sound dei primi anni novanta, e per le vocals in screaming, che fanno la loro comparsa sporadicamente. Questo album segue sostanzialmente il sentiero tracciato anni or sono dai Celtic Frost di “Into The Pandemonium” (sicuramente l’opera più ambiziosa e forse quella più influente di Tom G. Warrior e soci) e propone sonorità estreme in una veste progressiva e avantguard che resta costantemente intrisa di un sapore depressivo e colmo di amara malinconia. Potremmo definire la musica proposta in questo disco come una sorta di post black metal che sfocia volentieri nei territori dello shoegaze e dell’indie rock più plumbeo e grigio senza trascurare influenze provenienti direttamente dal rock psichedelico degli anni settanta: una sorta di ideale punto d’incontro tra i nostrani Ephel Duath (di “Phormula”) ed i francesi Alcest, senza tuttavia raggiungere né la schizofrenia elettrizzante dei primi né la dolcezza fiabesca dei secondi; meglio ancora: una versione meno sperimentale e coraggiosa di bands quali In The Woods e Beyond Dawn. Buono il guitarwork, che si mantiene su livelli qualitativi più che dignitosi senza però mai raggiungere picchi di assoluta genialità e resta sospeso tra rievocazione del passato e spunti più decisamente modernisti, pur conservando un feeling di fondo tipicamente “francese”. Da segnalare la partecipazione di diverse cantanti, tra cui M. Matsushima, che interpreta in giapponese la conclusiva title track, la quale, con i suoi ritmi ovattati ed i suoi repentini cambi di tempo, riassume in maniera efficace il mood desolante e morboso dell’intero disco, di cui rappresenta l’episodio migliore. “You Will Hope I Had Died… ” é a tutti gli effetti un nuovo inizio per l’artista francese e, pur essendo un lavoro di transizione, riesce efficace nel dipingere a tinte fosche scenari angoscianti di solitudine e disperazione. Consigliato soprattutto a quanti non disdegnano i lavori eclettici che continuano ad affondare le proprie radici nel black metal per avventurarsi verso lidi musicalmente assai distanti.

Si segnala, come appreso dopo la stesura e la pubblicazione di questa recensione (originariamente presente nella prima versione del sito), che Stefan Kozak si è tolto la vita il 9 agosto 2015 (RIP) e quindi la sua opera musicale non avrà, purtroppo, alcun seguito.

REVIEW OVERVIEW
Voto
70 %
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the-skaden-you-will-hope-i-had-diedTRACKLIST <br> 1. Pain And Sexual Overdose Delusion; 2. The Suicide Of Thoughts; 3. A Peaceful Moment; 4. White Noise In A Monochrome Night; 5. Grand Final; 6. Kisamara Ha Ore No Shi Wo Nozomu (You'll Hope I Had Died) <br> DURATA: 39 min. <br> ETICHETTA: Blackmetal.com <br> ANNO: 2009