Umbra Noctis

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Gli Umbra Noctis hanno esordito con un valido mini autoprodotto e con le seguenti domande ci accingiamo a conoscere meglio questa interessante band.

Bene, per inizare presentate la band ai nostri lettori.

(Filippo) Innanzi tutto ringraziamo voi di blackmetalistkrieg per questo spazio concessoci e salutiamo tutti i vostri lettori. La nostra band è molto giovane; abbiamo cominciato a provare all’inizio del 2005 lavorando da subito sul concept del nostro primo lavoro, le cui canzoni erano pronte dopo pochi mesi. A causa di alcuni problemi, soprattutto di line up, il cd è uscito lo scorso 21 settembre con alcuni mesi di ritardo.

Ormai è da un pò che è uscito il vostro debutto, “Luce Oltre Il Confine“; parlateci di come è avvenuta la stesura dei pezzi. Siete soddisfatti del risultato ottenuto o cambiereste qualcosa?

(Filippo) Come ti dicevo i pezzi di “Luce Oltre il Confine” sono stati scritti lo scorso anno e vanno a formare un concept album. I brani vengono composti da Tiziano, il nostro chitarrista, in sala prove vengono quindi elaborati ed arrangiati dall’intera band. I testi sono invece opera mia. Per quanto riguarda questo primo lavoro siamo decisamente contenti anche se ovviamente ci sono delle parti che non ci soddisfano al cento per cento (rimedieremo con il prossimo disco).

Il vostro monicker si discosta dal titolo dell’album, diciamo che sono in antitesi, come mai questa strana scelta?

(Omar) Il nostro nome nasce da un profondo stato di disagio a vivere nella società moderna, ed indica la risposta al costante disinteresse dell’uomo al rispetto di una morale, “ombra notturna” è una metafora che indica la paura del buio che la nostra coscienza ci incute per punirci delle nostre azioni, non rappresenta la coscienza, ma la paura. In “Luce Oltre il Confine” cerchiamo di mostrare che possiamo espiare alle nostre colpe e quindi raggiungere la luce (saggezza) spinti dalla paura del buio (coscienza). Umbra Noctis non è il male, ma il risultato di esso.

Il vostro stile è caratterizzato da un Black non troppo canonico, dotato di spunti riflessivi e sorretto da un andamento abbastanza costante. Quali sono le vostre maggiori fonti di ispirazione? Immagino che oltre al Black abbiate anche altre influenze…

(Filippo) Tutti nella nostra band ascoltano diversi generi musicali. Black e death metal, doom, metal classico, rock alternativo, classica. Proprio ora sto ascoltando gli Steeleye Span, musica folk inglese di fine anni sessanta.

Pensate che il vostro sound si evolverà verso coordinate più violente o è probabile che vengano ampliati i momenti più riflessivi del lavoro? Io ho sentito un po’ la mancanze di qualche blast beat di batteria qua e là, cosa ne pensate?

(Filippo) Le nuove canzoni suonano piuttosto diverse da quelle presenti in “Luce Oltre il Confine”: vi sono parti decisamente più violente e veloci ed altre molto lente ma altrettanto pesanti, al limite del doom. Sono pero tutte diversissime tra loro, non ci ispiriamo ad una precisa corrente musicale né scegliamo a priori come dev’essere il sound delle nostre canzoni. Seguiamo l’istinto.

Il concept del disco è interessante, io ho potuto leggere i testi sul libretto del cd e quindi mi sono fatto un’idea delle vostre intenzioni. Visto che i nostri lettori probabilmente ancora non hanno avuto questa possibilità, parlateci un pò del concept di questo “Luce oltre il confine”.

(Filippo) I cinque brani di “Luce Oltre il Confine” sono legati tra loro da una storia scritta in chiave volutamente fantasy che nasconde un significato profondo e molto vicino al nostro modo di vedere la vita. Con questa chiave di scrittura, che tra l’altro ben si sposa con il lato prettamente musicale della nostra proposta, abbiamo voluto rappresentare la storia di un uomo che ad un certo punto della propria esistenza si ferma ad analizzare la sua vita cercando in tutti i modi di trovare uno scopo in essa. Accortosi di aver fino ad allora sprecato il suo potenziale andando avanti per “inerzia” in un mondo caratterizzato da uno spaventoso declino morale, costui intraprende un viaggio con lo scopo di trovare se stesso, la ragione dell’esistenza stessa e soprattutto uno stato di pace interiore. Si dirige verso un obiettivo imprecisato, spinto da qualcosa che identifichiamo come istinto e ispirazione; lungo il tragitto incontra alcuni ostacoli e ripensa perplesso alla sua scelta, decidendo però ogni volta di continuare il suo viaggio; dopo un’estenuante battaglia che lo ridurrà in fin di vita, troverà finalmente la meta ambita raggiunta in maniera completamente diversa rispetto a quanto egli immaginasse.

Avete utilizzato il cantato in italiano, devo dire anche molto comprensibile. Continuerete su questa strada in futuro? Come mai avete fatto questa scelta?

(Filippo) Sì, continueremo ad utilizzare la lingua italiana per esprimerci attraverso le nostre canzoni. Magari in futuro si utilizzerà l’inglese per qualche pezzo, ma per ora non ci penso nemmeno. Adoro cantare in italiano perché trovo la nostra lingua perfetta per il black metal come perfetta è per la poesia.

Avete già fatto esibizioni dal vivo? Pensate che la vostra proposta sia adatta ad essere riproposta in sede live?

(Filippo) Causa problemi di line up finora non ci siamo mai esibiti dal vivo. Dal prossimo gennaio cominceremo a suonare in qualche locale e speriamo di poterlo fare il più possibile, non vediamo l’ora!

Parlateci della scena nella vostra regione, ritenete che attualmente ci siano band degne di nota da segnalare?

(Filippo) La scena in Lombardia non è di certo tra le più floride, almeno in ambito black metal. Vi sono però ottime band come Triumphus Mortis, Novena ed Inverno.

Le domande sono finite, concludete come meglio credete.

(Filippo) Grazie ancora per questo spazio. Visitate il nostro sito www.umbranoctis.it e supportate la Nera Arte Italiana.