Album d’esordio per Svartskog, da non confondere con i quasi omonimi norvegesi Svartskogg. Questa one man band é composta dal factotum Morok, russo d’origine ma canadese d’adozione, e membro anche dei Geimhre. La proposta di questo solo project musicalmente si colloca entro i confini del più classico pagan black metal. Morok combina in una soluzione piuttosto efficace, ma tutt’altro che personale od originale, le atmosfere ancestrali e mistiche proprie del black metal di matrice slavonica con momenti di più ampio respiro e dall’incedere magniloquente e arioso. La ferocia incontrollata del true black metal, che rappresentava la cifra essenziale del demo d’esordio della band, “Tormentor”, pubblicato nel 2002, viene in quest’occasione imbastardita e in qualche modo ammorbidita con elementi più epici, che possono chiamare in causa gli ultimi Graveland e Nokturnal Mortum o gli Hellveto, senza che le sonorità sinfoniche vengano mai in primo piano in modo preponderante. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare la produzione non é per nulla caotica, ma anzi risulta sufficientemente professionale senza per questo nulla togliere alla sporcizia dei suoni, che restano piuttosto ovattati e polverosi. “With Fire And Sword” é un lavoro nella media, godibile ma assolutamente poco longevo, pervaso da un feeling autenticamente pagano ma privo di passaggi realmente memorabili in grado di imprimersi a fuoco nella mente dell’ascoltatore. Una maggiore cura nelle melodie avrebbe sicuramente giovato ad un disco che, pur essendo violento e feroce, gioca molto sull’impatto e sul coinvolgimento emotivo. Tra i pezzi mi sento di citare l’esplicita “From Aryan Blood”, cavalcata sanguinosa che, nei suoi momenti più tragici, richiama addirittura i Bathory di “Blood On Ice” (fatte ovviamente le debite proporzioni). Forse un po’ fuori luogo la cover degli Absurd “Wenn Walküren Reiten”, peraltro resa in maniera molto simile all’originale, significativa più che altro dell’attitudine militante e senza compromessi della band. Se amate le sonorità guerresche e paganeggianti proposte da gruppi come Carcharoth, Nazgul o anche primissimi Behemoth, troverete in questo disco pane per i vostri denti, con la consapevolezza però di avere tra le mani un’opera tutt’altro che imprescindibile.
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