Nel corso dell’ultimo anno, coloro che hanno avuto modo di sfogliare le pagine virtuali della nostra webzine, avranno sicuramente notato le frequenti recensioni a gruppi come Orgiastic Pleasures, Hanged In The Crypt, Merciless Onslaught, BlackStream… e se tutti questi progetti provenissero solamente da un unico nucleo creativo di notevole longevità e potenzialità? Infatti è così: dietro tutti questi nomi si nascondono le due menti principali e fondatrici, nonché creatrici, lo “zoccolo duro” di diverse formazione nell’ambito sia della musica sperimentale che estrema underground, Occultus Rex e Mephisto… e guarda caso sono qui con noi.
Salve ragazzi, benvenuti a Bmik! Data la molteplicità di progetti da voi fondati, ci limiteremo a parlare di Orgiastic Pleasures e BlackStream. Potete raccontarci brevemente come sono nati tutti questi progetti, in modo particolare i due sopra citati?
I BlackStream nacquero nell’ormai lontano autunno del 2005 dalla fusione di 2 bands della nostra zona: una mia vecchia death metal band e una heavy metal band in cui militava Occultus Rex. La nostra primissima formazione era composta da 4 elementi: Mephisto, Occultus Rex dietro le pelli, Bonestorm alla chitarra e Misterum al basso. Con questi registrammo il nostro primissimo demo omonimo recentemente ristampato su tape dalla nostra label Black Fog Prod. e già sold out. Il nostro sound era differentissimo dalla successive releases, era infatti influenzato da band come Profanatica, primi Mayhem, Perdition Hearse, Hellhammer… Dopo vari problemi con la line-up, causati da divergenze personali e musicali, ci ritrovammo soli io e Occultus Rex. Decidemmo dunque di sferzare il sound verso nuovi lidi. Il resto e’ storia recente. Gli Orgiastic Pleasures invece nacquero da una costola dei Flagellator, nell’intento di suonare black/grind/war metal ispirato dai grandi nomi come Beherit, Blasphemy, Mystifier… Abbiamo con questi prodotto sino a oggi 3 releases: il primo demo (sold out), uno split coi Via Dolorosa (kvlt!!!), l’ep “Distruzione Totale”, fuori da poco, ispirato dagli ultimi Revenge in primis. Ora stiamo attendendo l’uscita di un altro split in compagnia dei Nuclear Anticristo, ottima war black metal band dal Chile.
Dove trovate voi, personalmente, l’ispirazione per riuscire a fronteggiare così disparati ambiti dell’espressione musicale?
Ascoltando parecchi generi musicali, senza fossilizzarci su inutili clichès, da letture ed esperienze personali.
Tutti sono bravi ad apparire cattivi nelle foto, con pose plastiche, face painting, etc… ma voi, nella vostra interiorità, come vivete il black metal o l’espressione sperimentale, nel quotidiano? Avete un rapporto intimo con le vostre creazioni?
Diciamo che noi viviamo il genere senza prenderci troppo sul serio, come molti ormai fanno (che tristezza…), dando il giusto peso alle cose e sempre documentandoci su ciò che vogliamo proporre e rimanendo fedeli sempre alle radici del nostro genere. Parlando di rapporti intimi (non anali!) con le nostre creazioni, sì, lo abbiamo, dato che non rinneghiamo mai ciò che produciamo.
Quali sono le tematiche più frequenti trattate nelle vostre composizioni – qui potete anche parlare dei progetti “esclusi” dall’intervista – ?
Per quanto riguarda i BlackStream occultismo, magia nera ed altro… Per Orgiastic Pleasures e Merciless Onslaught trattiamo temi come guerra, inferno, feste alcoliche, troie da sagra paesana, motociclette e risse colossali (al bar) AAAARGHHH! Per quanto riguarda gli Hanged In The Crypt non utilizziamo lyrics ma esclusivamente nere Litanie, spettrali e oscure.
Abbracciate una qualche ideologia filosofica o religiosa?
(Mephisto) Per quanto mi riguarda, io sono ateo al 100% da parecchi anni, per cui credo solo in me stesso e nelle filosofia del “fai ciò che vuoi”.
(Occultus Rex) Non abbraccio alcuna religione; filosoficamente parlando, non seguo nulla a parte il mio istinto e i miei sentimenti a seconda delle giornate. La mia unica fede è il body building (uahuahuah).
Qual è la scintilla che ha fatto scattare in voi la passione per la musica estrema?
(Mephisto) Bella domanda. Diciamo che sono sempre stato attratto dall’oscurità, dall’occultismo, dalle tematiche oscure. Nel black metal ho trovato la mia dimensione, sin dai primissimi approcci con questo genere. Il black metale ora è e sempre sarà tra i miei ascolti principali, ma non disdegno affatto altro, nel campo estremo.
(Occultus Rex) A dire il vero, non ricordo con esattezza i primi passi in questo genere; ricordo solo che presi molto dagli ascolti di gioventù di mio padre (metal classico e primissimo estremo: Venom, Slayer…).
Avete delle passioni, musicali e non, oltre alla musica che componete e queste passioni (che siano artistiche o musicali, in altri generi e stili) influenzano in qualche modo il vostro modo di comporre e di avvicinarvi alla musica?
(Mephisto) Sono sempre stato attratto dall’arte, dai paesaggi di qualsiasi genere e dalla cultura del mio paese, se mi permettete di dirlo, ben superiore ai soliti stereotipi di stampo norvegese. Poi la musica classica, che ascolto da quando sono in fasce, che ha sempre un’ influenza altissima sulle mie composizioni e sulle atmosfere che voglio creare.
(Occultus Rex) Personalmente dipingo, colleziono medaglie della seconda guerra mondiale e leggo molto. Sono molto preso ultimamente dai racconti di Kafka, inoltre ho una passione per i film di guerra e a luci rosse, da me considerati arte. Poi faccio body building!!! Ciò che mi aiuta nelle composizioni è l’ascolto di un disco, la visione di una fotografia, una lettura…
Esiste secondo voi una scena italiana? Quali sono secondo voi i pregi e i difetti del black metal nostrano?
Bene, era la domanda che attendevamo. È giunta finalmente ora di fare un po’ di luce sulla rovinosa situazione italiana. Che dire, in Italia ci sono ottime realtà, ma come sempre vengono poco considerate, vuoi perché si distanziano dai soliti stilemi “norvegian, true, evil and grim”, vuoi perché non fanno parte di alcuni circoli cosiddetti “elitari” o che producano qualcosa di personale davvero. Inoltre, vi è una totale ignoranza non solamente da parte dei poser kids, ma anche degli stessi creatori e addetti ai lavori (labels, distros, ecc.). La nostra nazione, così come la Grecia ad esempio, anni addietro, ancor prima della nascita del cosiddetto true norwegian black metal, diede alla luce grandissime bands molto più violente, oscure e malvagie. Queste bands non erano ispirate da foreste, nebbia, ghiacci e cazzate simili, ma dalle nostre origini e del nostro passato. Noi non abbiamo nulla da spartire coi paesi nordici, e ci stupiamo, ogni giorno sempre di più, da quante bands italiane e mediterranee in generale si ostinino o siano costrette, per mettersi in luce, a copiare stilemi ormai vecchi e ritriti. Questo ci fa perdere le nostre origini in campo black metal, ci mette in cattiva luce all’estero. Su questo speculano molte etichette medio-basse, esterofile, che sono solite produrre bands soprattutto nord europee che propongono la solita minestra ultra riscaldata. Inoltre tante etichette di bassissimo valore, credendosi al pari di major del metal, non rispondono neanche alle e-mail e inoltre non ascoltano e non visionano il materiale REGALATO LORO, sotto forma di promo. Ci sono etichette, come un’etichetta del milanese di cui non facciamo il nome, che si permette di offendere e di denigrare il lavoro di una band che non ricalca i soliti stilemi, proponendo qualcosa di personale, sia in stile di packaging (disegnato a mano) che musicale. Come si può dire che in Italia vi sia una scena, se anche tra le bands scorrono invidia, rabbia e boicottaggi vari??? Esempio: ci sono molte persone che si credono degli “oracoli del black metal”, anche se del genere non conoscono le origini, parlando di bands e suoni, ma preferiscono solo materiale nuovo a frotte che si rifà al solito norwegian black metal, disdegnando ciò che è molto più valido e soprattutto che fa parte della nostra cultura musicale; esempio portante: queste cosiddette persone, non conoscono nemmeno le bands che hanno fatto la storia del genere in Italia e in Grecia, e si vantano di essere “elitari”e “difensori della nera fiamma”! Per chiudere: prendete ad esempio i Via Dolorosa. Ottima realtà underground italiana, più conosciuta all’estero che da noi. Hanno all’attivo parecchie ottime releases, ma non hanno mai ricevuto un’offerta da un’etichetta italiana, perché?! Semplice: le etichette italiane prediligono, come già detto, le bands estere di infima qualità, ma basta che siano estere e “true”!!!
Bene ragazzi, l’intervista termina qui. Spero vi sia piaciuta e vi abbia stimolato! A voi le ultime sentenze…
Grazie mille per lo spazio concessoci! In bocca al lupo per la tua carriera sulle pagine di BMIK!! Un saluto ai lettori!