Seconda fatica sulla lunga distanza per gli Evil Wrath, band canadese che vede tra le proprie fila la presenza di membri di realtà underground come Nocturnal Blasphemy, Unholy Dominion e Nekros Pervetor e può vantare al basso un certo Danny Lilker, personaggio che non risulterà sconosciuto a chi consuma metal, data la sua militanza nella line up originaria degli Anthrax ed in svariati progetti piuttosto noti nel circuito estremo, che nulla però hanno a che fare con il black (Nuclear Assault, Brutal Truth e S.O.D. per citarne alcuni). In questo album invece tutto, dalla musica, ai testi, all’artwork, rientra nei canoni del più intransigente ed ortodosso black metal di matrice nordica. Il riffing é caotico e freddissimo come da copione, con un tocco velatamente “francese” in alcuni frangenti, dovuto probabilmente alla presenza in qualità di guest star di Amduscias, chitarrista dei Temple Of Baal, nei brani “Death Symptom” e “La Sphère Malsaine”, che risultano in definitiva i più convincenti del lotto per la loro compattezza furiosa che non tralascia però passaggi più epici ed evocativi. Il resto dell’album si muove su coordinate stilistiche leggermente differenti, prediligendo l’assalto frontale e violento che sfocia a tratti in territori death oriented. La brutalità senza fronzoli e l’attitudine old school restano però i tratti salienti di questo lavoro, che potrà suscitare l’interesse tanto dei fans del più tradizionale raw black metal quanto dei nostalgici dei vecchi Hellhammer, Bathory e Celtic Frost. Probabilmente, vista anche l’indubbia esperienza dei musicisti coinvolti in questo progetto, era lecito attendersi qualche guizzo in più sia a livello compositivo che esecutivo. In troppi momenti si avverte la netta sensazione che la band si limiti a fare il compitino, riproponendo stilemi ormai abusati senza sforzarsi più di tanto. Un lavoro genuino e sincero ma sicuramente non indispensabile.
