Seconda fatica sulla lunga distanza, dopo la consueta trafila di demo e split e dopo l’esordio del 2008 “Death And The Black Work”, per i Nightbringer, quintetto del Colorado dedito ad un raw black metal di matrice classica, caratterizzato da tematiche di stampo occultista-satanista. I nostri propongono una musica legata a doppio filo alla lezione dei primi anni novanta, con riferimenti che vanno dai Mayhem di “De Mysteriis Dom Sathanas” alla scuola svedese (penso soprattutto a gruppi come Sacramentum e Dawn) per quanto riguarda le aperture melodiche di più ampio respiro che costellano i brani. I pezzi, pur avendo tutti una durata piuttosto consistente, scorrono via con semplicità, posando su strutture compositive abbastanza lineari, che privilegiano l’assalto frontale ed esaltano un riffing tanto glaciale quanto serrato. Lo spirito autenticamente underground di questa release é perfettamente incarnato dalla produzione, ruvida e polverosa come si conviene, che rende ulteriormente palpabile l’aura esoterica e maligna che trasuda dai brani. Una delle cose più riuscite di quest’album é rappresentata dagli stacchi rallentati che si inseriscono in un tessuto sonoro fatto essenzialmente di violenza caotica e senza freni, andando ad amplificare un feeling diabolicamente epico che pare innervare sottotraccia le composizioni. Altro punto a favore del disco é costituito dalla superba prestazione vocale del singer Naas Alcameth, che declama le proprie litanie perverse con un’espressività tagliente e marcia veramente rara. Unico vero difetto é forse l’eccessiva prolissità delle songs che, essendo sostanzialmente tutte costruite allo stesso modo, finiscono per essere alquanto monolitiche. Siamo però di fronte ad un’opera che va apprezzata per quella che é, un’opera che non pretende di ridefinire i canoni del genere di appartenenza ma anzi si inserisce perfettamente nel solco della tradizione, risultando però nel contempo viva e coinvolgente, a suo modo maestosa e tragica. La scena statunitense, da alcuni in passato a torto bistrattata, si dimostra ancora una volta fucina di realtà interessanti. Da ascoltare.
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