Davvero ricco di spunti interessanti questo split cd, edito dall’accoppiata Novecento Prod. / Neapolis Niger in edizione limitata a duecento copie, che vede coinvolte due realtà piuttosto affermate dell’underground nostrano, ovvero i mantovani Umbra Noctis ed i napoletani Gort. Sono i primi ad aprire le danze con tre pezzi di black metal atmosferico che riprendono sostanzialmente lo stile dell’ep “Il Richiamo Del Vento”, pubblicato nel 2009, mettendo in mostra un’ottima vena creativa. Le canzoni si reggono su mid tempos dall’andamento epicheggiante, che trasudano malinconia e decadenza e che soltanto raramente si lasciano andare a momenti più tirati nei quali prevale un riffing più serrato di stampo classicamente black. Sorprendente per intensità e carica emotiva é l’opener “La Via Tra I Cipressi”, caratterizzata da un coro melodico in clean vocals, dal retrogusto amaro e quasi “romantico”, per certi versi spiazzante, ma assolutamente azzeccato e facilmente memorizzabile. Da sottolineare anche l’aspetto lirico: i testi sono piuttosto ricercati e intimisti, lontani dai consueti stereotipi. Una prova senz’altro convincente sotto tutti i punti di vista, inficiata soltanto da una produzione troppo casereccia e artigianale che non rende giustizia alle molte sfaccettature della musica dei nostri. La produzione approssimativa é il tallone d’Achille anche dei pezzi proposti dai Gort che, se avessero potuto beneficiare di suoni più potenti e puliti, ne avrebbero certamente guadagnato in incisività ed impatto, dato lo stile delle canzoni, che hanno acquisito sfumature molto vicine al black n’ roll targato Carpathian Forest. “Warfare Guerrilla” e “Worship Us” sembrano infatti quasi uscite da un album come “Morbid Fascination Of Death”, tanto sono in your face e cariche di malsano groove. Leggermente più melodica, ma altrettanto morbosa, é la conclusiva “Black Katharsis”, accostabile per sonorità a gruppi come Sargeist e ultimi Satanic Warmaster. I Gort, dopo il buon esordio sulla lunga distanza con “Sixth Day’s Cancer”, dimostrano ancora una volta di essere un’ottima band di raw black metal, con la capacità di inglobare in modo coerente nuove influenze nel proprio sound. Uno split da ascoltare, nonostante la difficile reperibilità e la produzione non all’altezza.
