A seguito dell’uscita del loro nuovo full-length, “La Voce Dei Morti“, abbiamo sentito i bolognesi Malnàtt per svelare verità pericolanti tra una mesta disillusione e una denigrazione del microcosmo estremo dal quale loro provengono e al quale, in un certo modo, appartengono.
Ormai da alcuni anni i Malnatt crescono in un’ombra probabilmente non meritata. Quali sono le novità che possiamo notare a livello musicale in “La Voce dei Morti” rispetto ai vostri precedenti lavori?
Secondo me noi viviamo in un’ombra meritatissima: siamo passati dall’essere una band emergente ad essere una band decadente senza mai passare attraverso un momento di maturità. Ci vuole molto impegno per perdere sistematicamente tutte le occasioni e per non avere mai i soldi in tasca nel momento giusto… Noi ce l’abbiamo fatta! Le novità musicali dell’ultimo album sono molte, per esempio abbiamo scelto di seguire il sentiero “regressivo” del black metal rendendo la struttura dei pezzi più lineare che in passato: non c’è molta differenza tra una nostra canzone ed una dei Beatles a livello di architettura. Anche il sound è cambiato: in studio abbiamo unito la sporcizia sonora con una produzione esplosiva e il risultato ci dà continue erezioni uditive.
Avete deciso di utilizzare come lyrics alcuni versi di Emilio Praga, già sfruttati dagli Aborym ai tempi di “Kali Yuga Bizarre“, quali sono le similitudini di questo poeta rispetto alla vostra proposta?
Emilio Praga (il cui cognome di città tipico degli ebrei si accompagna male all’iconografia degli Aborym) era un fiero e consapevole esponente della Scapigliatura milanese, un movimento letterario riconosciuto dopo anni come avanguardia ma che all’epoca veniva preso come una irriverente provocazione dalla cultura mainstream. Esattamente come i Malnatt si vogliono porre di fronte agli ascoltatori e all’ambiente metal stesso.
Attualmente prendete più influenze da parte dei gruppi che fanno musica estrema o vi ritenete influenzati da realtà folk o comunque estranee al microcosmo al quale vi dedicate, musicalmente parlando, coi Malnatt?
Tutti abbiamo sempre ascoltato cose molto diverse e questo fatto l’abbiamo sempre pagato non riuscendo ad avere una line-up stabile per più di 2 anni di fila, in questo momento per esempio abbiamo la line up più estrema di sempre: ovvero sono solo perché ho licenziato tutti. Per risponderti alla domanda faccio prima a scorrere la tracklist e a dirti quali band hanno contribuito al sound di ogni specifica canzone:
“Fantasimi” è figlio degli ultimi Satyricon ed Enslaved.
“I felt a funeral” è una canzone mancata dei Tod e a me ricorda molto i Sargeist.
“Novembre” è composta da tre parti principali ognuna debitrice volontariamente da Negura Bunget, Taake e Shining.
“Penombre” è un pezzo romantico e tamarro allo stesso tempo: ha elementi di black sinfonico ma anche di Tulus e di Rammstein…
“Chi sono” trova l’ispirazione negli amori impossibili e nel punk in generale.
“Sono una creatura” è un tributo al doom storico ma si possono trovare elementi heavy e inserti alla Neurosis. “E come potevamo noi cantare” è una specie di plagio ai Queen of the Stone Age, con forti elementi folk-black e gothic.
“Piangi tu che hai” unisce il black norvegese alle colonne sonore di Ennio Morricone per finire in braccio a Xasthur “La voce dei morti” è rumore elettro-rituale che paga pegno alla robaccia della Cold Meat Industry.
Perché avete deciso di dare alla vostra proposta una spinta che la fa vacillare tra una drammatica sinergia creata da musica e testo e un piglio che tende a sdrammatizzare il tutto? Probabilmente in questo modo evitate coloro i quali non sono in grado di esprimere un proprio pensiero individuale, a favore di una sconclusionata, a tratti ridicola, fede in qualcosa di effimero? ( Tengo serrato il cuore, perché ho in dispregio ognun; non credo più a nessun… )
Non c’è niente di volontario in ciò che facciamo. L’insegnamento aggressivo dell’era televisiva è: “Sii te stesso”, frase che ha sostituito l’obsoleto e superato “Conosci te stesso”… Oggi non c’è tempo per guardare dentro alle proprie scelte, c’è già chi sceglie per noi! Non c’è nulla da conoscere ed analizzare, ma solo da truccare e pettinare. Siamo giovani e spensierati, e ci piace prenderlo in culo senza vaselina.
I Malnatt si possono dire parzialmente debitori ad un sound e ad una immagine riconducibile alle nuove entità norvegesi, tipo i Khold, per citarne una?
I Khold sono da sempre una grande ispirazione ed un grande esempio: gente che-suona-ciò-che-suona con grande mestiere e grande consapevolezza commerciale. Poca passione e attitudine ma grande attenzione agli endorser e al fotografo che fa il servizio. Gente diplomata al conservatorio e vincitrice di premi musicali che sceglie volontariamente di far solo 3 note in croce, rigorosamente in 4/4 e con testi scritti da altri. Grandissimi. Ci piacerebbe molto essere come loro, ma non abbiamo endorsment, né fotografi famosi, né booking agency né grammy awards…
Una curiosità. I Malnatt hanno tantissimi elementi. Come riuscite a tenere insieme tutti questi musicisti?
Come anticipato nella risposta 3 non ci riusciamo. Il problema è che oggi la gente non sa cosa vuole, non sa come ottenerlo e se anche desidera qualcosa non ha tempo di aspettare e attuare una strategia per ottenerlo. Io pensavo che avere 6 studio-album, centinaia di recensioni, decine di interviste, decine di concerti e migliaia di dischi venduti fosse un buon incentivo per lavorare insieme ed investire soldi, e invece la gente preferisce fare le cover in cantina, spendere i soldi in aperitivi e dire che i metallari sono degli sfigati sputando su chi eventualmente potrebbe darti da mangiare. In quest’ultima frase comprendo anche me.
Domande terminate. Come concludere?
Io concluderei con una serie di punti interrogativi. Quando avremo di nuovo una formazione da live? Il prossimo album sarà Perle Per Porci completamente risuonato per celebrare i 10 anni della band oppure sarà un album di inediti composto in modo che sia possibile cambiare la tracklist mantenendo comunque delle composizioni legate? I Malnatt sono realmente stati diffidati dal suonare a Cremona? Porz si sposa il 31 gennaio con una donna… ma non era gay? E infine: chi cazzo sono ‘sti Malnatt?