Gustoso split cd, che esce in edizione limitata a cinquecento copie e vede la partecipazione di due gruppi dediti al black metal nelle sue forme più feroci e belluine. Aprono le danze i canadesi Hak-Ed Damm, band ancora poco nota che ha già comunque alle spalle un full length, “Nekrowristfucked”, pubblicato nel 2010. I nostri si fanno fieri portabandiera del più intransigente e selvaggio war black metal sulla scia dei connazionali Conqueror, Revenge, Blasphemy e degli statunitensi Von, proponendo un assalto frontale senza compromessi che culmina nella conclusiva cover dei Marduk, proposta in versione live, che omaggia un’altra sicura fonte d’ispirazione del gruppo. La musica degli Hak-Ed Damm è fatta di violenza incontrollata e della consueta fusione tra death metal primitivo e black metal ruvidissimo: brutalità allo stato puro insomma, unita ad una discreta perizia compositiva ed esecutiva, per una prova piuttosto convincente, che colpisce come un pugno in pieno volto. In quanto a furia iconoclasta i Blackhorned, band proveniente dalla Danimarca e con all’attivo ben quattro album, hanno poco da invidiare ai loro compagni di split, benchè il genere da loro proposto viri su lidi più vicini al black/thrash di stampo ottantiano. I pezzi dei Blackhorned sono indubbiamente meno monolitici e più vari, e non disdegnano qualche apertura melodica (il termine è comunque da prendere con le pinze) di più ampio respiro, come in “A Timeless Curse”, a mio giudizio il brano più efficace del lotto, in grado di stamparsi immediatamente nella testa di chi ascolta. I Blackhorned rispettano alla lettera i dettami del genere e grazie alla loro esperienza riescono a non sfigurare ed a confezionare pezzi di buona fattura: la loro musica può essere descritta come una sorta di ideale punto di incontro tra Bewitched e Desaster e piacerà ai cultori di queste sonorità. “Execrated” è un lavoro che punta tutto sull’attitudine e sull’ortodossia e sotto questo profilo coglie senz’altro nel segno, dandoci la possibilità di mettere a confronto due buone realtà underground.
