Esordiscono con questo ep autoprodotto, ma dalla confezione assolutamente professionale, gli statunitensi Filtheater, quartetto di recente formazione dedito ad un death metal cavernoso e belluino, caratterizzato da alcuni stralci doom oriented, dal consueto cantato in growling stile “grugnito di maiale strozzato” e da una produzione da cantina, polverosa e ricca di riverberi. Cannibal Corpse, Mortician, Incantation, Proclamation e primi Beherit: questi i gruppi che possono essere citati tra le principali influenze dei nostri che, per la verità, in questo loro debutto non compiono alcun particolare sforzo creativo, limitandosi a seguire la via maestra tracciata dai loro numi tutelari. L’idea di unire sfuriate brutali a parti rallentate soffocanti e claustrofobiche, benché piuttosto abusata, non é malvagia; tuttavia il risultato finale denota scarsa personalità ed é abbastanza scontato e prevedibile. Indiscutibile invece l’attitudine: se volete ascoltare poco più di dieci minuti di death primitivo e grezzo senza pretese di originalità, “Caliginosity” potrà soddisfare la vostra brama di sangue.
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