Luca Gherardi è la mente che si cela dietro il progetto STN09 ed ora esordisce come solista con questo album autoprodotto – ma dalla grafica assolutamente professionale, curata ed elegante – in edizione limitata a cinquanta copie numerate a mano. “Night Ambient Music” è la definizione che il nostro ha coniato per la sua proposta ed è una definizione calzante per un lavoro di ambient etereo, dal piglio introspettivo e dall’andamento rilassante. I pezzi si delineano come accurate e malinconiche variazioni tastieristiche per un risultato finale decisamente monolitico, tanto che i vari brani potrebbero essere considerati gli episodi di un’unica, lunga canzone. L’afflato “cosmico” di STN09 lascia in questo caso posto ad un’intimità grigia e desolata, che accompagna l’ascoltatore con l’ausilio di poche note e lo conduce all’amara consapevolezza della vacuità della propria esistenza. Il viaggio si svolge attraverso paesaggi metropolitani privi di presenze umane e debolmente rischiarati dall’ultimo sole al crepuscolo e dalle poche luci della città, forse metafora della presenza di una, seppur flebile, speranza. Da segnalare l’apparizione in “No Lights At The End Of Day” del pianoforte e del sassofono, strumenti molto misteriosi e notturni, che ben si adattano al feeling del disco. Vista la particolarità e la personalità della musica contenuta in questo “Distant Earth”, una valutazione numerica è davvero complicata. Si tratta di un’opera che avrà un impatto differente su persone dai diversi gusti e sensibilità, non solo musicali: chi ama l’ambient alla Vinterriket potrà trovarvi più di uno spunto d’interesse; chi si trova nella giusta predisposizione d’animo si lascerà docilmente cullare da queste tristi nenie; chi è più contemplativo potrà facilmente associare la musica a paesaggi o situazioni o immagini cinematografiche; per altri invece l’ascolto potrebbe rivelarsi semplicemente di una noia micidiale.
