“Black Metal Ist Krieg” un titolo che si commenta da sè. L’album in questione è forse uno dei piu’ vari, aggettivo di certo poco usato quando si parla di composizioni firmate Nargaroth. In esso sono contenute quattro cover ottimamente realizzate, “Far Beyond the Stars” degli Azhubuam Haani, “I Burn for You” dei Lord Foul, “Pisen Pro Satana” dei Root ed infine “The Gates of Eternity” dei tanto discussi Moonblood. Le restanti sei tracce sono invece frutto di un periodo compositivo che va dal 1993 al 2000. Diversi gli episodi che carpiscono l’attenzione, tra cui “Seven Tears are Flowing to the River”, song che segue fedelmente lo stile Nargaroth, con pochi ma efficaci riff di una bellezza ossessiva. “Amarok…” ne segue quasi la scia, orientandosi sugli stessi ritmi e sulle stesse trame melodiche intrise di amarezza e disperazione, e passaggi unici nella loro bellezza e semplicità. Altra traccia degna di nota è “The Day Burzum Killed Mayhem” in cui la voce di una giornalista annuncia l’omicidio di Euronymous introducendoci a sonorità battenti e decise, che fanno di questa canzone una delle più furiose e rabbiose, insieme a “Erik May You Rape the Angels”, quest’ultima dedicata a Grim, batterista dei Borknagar morto suicida qualche anno prima. In definitiva, “Black Metal Ist Krieg” risulta essere un album molto discusso e controverso, che ha risentito nel corso degli anni delle più svariate critiche, tra chi lo considera valido solo grazie alle cover presenti – che senza dubbio danno un ampio contributo alla resa finale dell’album – e chi invece lo apprezza considerandolo come una tra le migliori perle nere partorite da Kanwulf.
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