Einsamtod – Einsamtod

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Gli Einsamtod sono un duo proveniente dalla Slovacchia e composto da Nefastvm (membro anche di Tundra ed Apatia) alla voce e Smrtislav, che si occupa invece di tutti gli strumenti. Questo lavoro autointitolato esce in formato tape per la nostrana Novecento Produzioni, in edizione limitata a sole cento copie numerate a mano (l’edizione in formato cd è invece prodotta dalla Ez Records/Eternity) e segue di tre anni il full length di debutto, “Grey Days”, pubblicato nel 2009. I nostri sono fautori di un black metal etereo ed avvolgente, fortemente ispirato dal misticismo della natura, che dipinge paesaggi suggestivi e sfocati, immersi nella nebbia e nella notte come quelli raffigurati nell’artwork. Spesso la musica degli Einsamtod sfocia in territori prossimi al depressive più classico, soprattutto quando le melodie diventano preponderanti e sono l’unico ipnotico accompagnamento alle agonizzanti urla del singer. Non viene però trascurato il lato più belluino e ferale del black metal, che si manifesta attraverso sfuriate al fulmicotone, brevi ma molto feroci. Si respira un feeling arcano e misterioso all’ascolto di queste tracce, tipico di molti gruppi provenienti dall’Europa dell’Est (mi sovvengono ad esempio Arkona e Silva Nigra): le parti più raw potrebbero ricordare i primi Graveland, mentre quelle più intimiste sono vicine ai Nargaroth più riflessivi. La registrazione è sporca e grezza, anche troppo viste le sonorità proposte: una maggiore pulizia avrebbe forse giovato al risultato finale. I brani migliori, quelli che creano davvero un’atmosfera indecifrabile ed occulta, sono posti in apertura. Più deboli e troppo dispersive sono invece la lunga suite ambient “Journey Through A Land Forlorn”, nella quale si respirano echi burzumiani, e l’episodio conclusivo. Piccoli difetti che non intaccano il valore di un disco le cui finalità non sono certo l’innovazione o l’originalità. Per chi ama il black metal più spirituale quest’album potrà rappresentare un piccolo gioiello. Le oscure foreste slovacche si confermano terreno fertile per l’underground più autentico.