Mini cd d’esordio (che ha però una durata paragonabile a quella di un full length), limitato a mille copie, per gli Yskelgroth, band proveniente dalle Isole Baleari, che vede tra le proprie fila la partecipazione del cantante Dave Rotten, già in forza a realtà brutal death piuttosto note nel circuito underground iberico come Avulsed e Putrevore. Fin dal titolo e dal coverartwork si può facilmente intuire quale sia il genere proposto da questo gruppo, che si muove nei territori di un cupo e mefitico black/death metal dal gusto retrò, che rispetta le coordinate stilistiche della vecchia scuola, senza mai lasciarsi andare a soluzioni moderne o sperimentali. Quello che per alcuni potrebbe essere un limite, per i nostri si trasforma invece in un punto di forza, in quanto gli Yskelgroth, grazie anche all’esperienza dei musicisti coinvolti nel progetto, inserendosi nel solco della tradizione, riescono a dare vita ad un disco brutale ed oscuro, intriso di una malignità quasi palpabile e caratterizzato da un minimalismo sonoro che non mortifica le capacità tecniche ed esecutive della band ma anzi le esalta, nel segno della semplicità e dell’immediatezza, per andare alle radici di un sound che chiama in causa Archgoat, Beherit, Celtic Frost, Sarcofago e tutto il metal estremo della seconda metà degli anni ottanta, quando black e death erano le due facce della stessa medaglia. Mezz’ora scarsa di “empio primitivo nichilismo” che sarà particolarmente apprezzata dai nostalgici e da quanti pensano che sia comunque un merito produrre piccoli capolavori “di genere” senza alcuna pretesa rivoluzionaria.
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