Giungono alla quarta prova sulla lunga distanza i Khors, band proveniente dall’Ucraina e ormai piuttosto nota in ambito pagan black metal. Questo è infatti il genere proposto dai nostri fin dal loro esordio (“The Flame Of Eternity’s Decline” edito nel 2005), sulla falsariga di molti gruppi originari dell’Europa dell’Est. Questo nuovo lavoro non segna una particolare evoluzione stilistica: la base dei pezzi resta un black metal dalle spiccate tinte atmosferiche e dalle melodie avvolgenti, sempre presenti e ben in evidenza. Il riffing, a tratti più malinconico, a tratti decisamente più epico, chiama in causa di volta in volta gruppi come Hate Forest, Kladovest, Lucifugum ed Astrofaes (due membri dei Khors provengono infatti da questa band). Si può tuttavia individuare qualche cambiamento che, pur non stravolgendo gli standard del gruppo, lascia intravedere qualche elemento di novità: innanzi tutto l’uso del synth è molto più marcato rispetto al passato ed in molti casi le tastiere diventano lo strumento portante delle canzoni, trasmettendo un feeling cupo, mesto ed autunnale. Inoltre la ferocia esecutiva in molti casi lascia spazio a momenti più introspettivi, dall’andamento rallentato e dal flavour naturalistico, che rimandano ai conterranei Drudkh. In altri frangenti ancora predomina l’elemento folkeggiante, veicolato soprattutto da soffusi arpeggi di chitarra acustica. La qualità dei pezzi è mediamente alta e questo, unitamente all’esperienza ed alla capacità dei musicisti coinvolti nel progetto, rende l’ascolto indubbiamente interessante e ricco di spunti. Una piacevole conferma per un gruppo valido, da supportare.
Sign in
Welcome! Log into your account
Forgot your password? Get help
Password recovery
Recover your password
A password will be e-mailed to you.