Terza prova sulla lunga distanza per i tedeschi Infestus, solo project dietro al quale si cela il mastermind e polistrumentista Andras, ed ennesima riconferma del buono stato di salute del quale gode la scena black metal underground teutonica, che può vantare numerosi gruppi degni di nota e dalla spiccata personalità. A questo trend positivo non sfuggono gli Infestus, autori di un album che mescola in un equilibrio sapiente una malignità sottile con aperture atmosferiche e dal gusto melodico assai efficaci. La produzione cristallina, per nulla artigianale, rende perfettamente giustizia alle molte sfumature di un disco che ha il suo maggior difetto nella lunghezza e complessità a volte eccessive dei brani, che ne riducono a volte l’impatto. Non mancano episodi più diretti e violenti, come l’opener o “Torn Observer”, ma in generale le canzoni qui presenti sono molto lunghe ed articolate, con diversi cambi di tempo ed elementi a volte spiazzanti, come le intrusioni di chitarre acustiche od i tappeti tastieristici dall’andamento notturno e sognante. Ogni nota poi trasuda una sofferta aura doomeggiante che è forse il maggior punto di forza di questo lavoro. Volendo fare dei paragoni si potrebbe accostare la proposta di questa band a quella di gruppi conterranei alfieri del medesimo stile, come Imperium Dekadenz, Mortuus Infradaemoni e, fatte le debite proporzioni, Lunar Aurora, specie nei momenti più mesti e disperati. Se riuscirà a limare adeguatamente la propria urgenza creativa, il nostro potrà in futuro partorire qualcosa di ancora più interessante di questo “ExIst”, che già di per sé resta un album di tutto rispetto.
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