Approdano al primo full length, sotto l’ala protettrice della giovane ma intraprendente Novecento Productions, i cagliaritani Infamous, dopo la discreta prova offerta nel demo “Torrid Summer Misanthropy”. Questo “Of Solitude And Silence” è un album ispirato dall’inizio alla fine, che mostra una decisa e per certi versi sorprendente maturazione compositiva ed esecutiva, mettendo in luce le molte qualità del progetto nostrano. Torrid Black Metal è l’inusuale e forse provocatoria definizione che i nostri danno della propria musica: si tratta di un black metal old style, dalle atmosfere tipicamente nordiche e dal riffing secco e crudo, che si nutre di suggestioni provenienti in particolar modo dal primo Burzum (“Aske” e “Det Som Engang Var” su tutti), dal quale riprende specialmente l’inconfondibile afflato disperato e malinconico. I pezzi riescono però ad essere sufficientemente vari ed attraversano diversi stati emotivi – dalla rabbia più feroce alla tristezza più mesta – aprendosi di sovente a squarci melodici che chiamano in causa ora la scuola finlandese classica (Horna, Wyrd, Satanic Warmaster) ora quella canadese più recente (Gris, Forteresse, Nordmen), con la quale ho colto diverse analogie a livello di feeling. Notevole in questo senso il lavoro svolto da Alessandro alle tastiere (tutti gli altri strumenti e le voci sono invece curati dal factotum S.A.), che rendono i pezzi profondi e corposi, conferendo al tutto un tocco vagamente paganeggiante, alla Graveland. La produzione estremamente low-fi è azzeccata, con suoni soffocati, cupi e rimbombanti ed un cantato che è poco più di un lontano, demoniaco riverbero. Tutte le canzoni sono decisamente convincenti ma la title track, con i suoi nove minuti di pura devozione alla solitudine ed al silenzio, è il vero manifesto della poetica sonora degli Infamous, finalizzata all’espressione della misantropia attraverso la contemplazione rispettosa e quasi estatica della grandiosità misteriosa della Natura. Bando ai modernismi ed alle inutili, complicate sperimentazioni: questo lavoro è una vera, piccola gemma per coloro che nel black metal non cercano soltanto furore distruttivo ma anche, e soprattutto, un veicolo per esplorare le zone più intime e nascoste dell’anima.
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