Vlok è un progetto russo (probabilmente una one man band), giunto ormai alla terza fatica sulla lunga distanza. “Udar” è un album autoprodotto, che esce in formato cd-r ed in edizione limitata ad 88 copie, con tutti i pregi ed i difetti caratteristici di un prodotto schiettamente underground. La produzione non è affatto grezza come si potrebbe pensare, anche se ovviamente i suoni sono ben lungi dall’essere perfetti: ad esempio la voce, ogni volta che interviene, sovrasta di gran lunga gli strumenti. Il cantato è una sorta di vocione rauco e urlato decisamente lontano dai consueti canoni ed è forse ciò che rimane più impresso all’ascolto di questo disco. Non stiamo comunque parlando di black metal nella sua forma più tradizionale ma di un nsbm imbastardito spesso e volentieri da influenze rac e punk. Il riffing è aggressivo e si dipana attraverso trame assolutamente lineari, che privilegiano l’assalto all’arma bianca ed un andamento frenetico e convulso. I pezzi puntano tutto sulla velocità e l’impatto anche se il ritmo viene spezzato qua e là da qualche squarcio più melodico e da qualche breve intermezzo acustico. I testi, come facilmente intuibile, trattano tematiche legate al nazionalismo russo ed all’esaltazione dello spirito slavo. Nulla di nuovo sotto il sole (nero) ma se amate gruppi come Antysistem, Rusich e simili, ascolterete con piacere questo lavoro che riesce ad essere a tratti coinvolgente.
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