Dopo lo strepitoso full length “The Light-Devouring Darkness”, tornano all’attacco i finlandesi Archgoat con questo mini dal titolo che è tutto un programma, continuando imperterriti e più convinti che mai sulla strada della violenza blasfema e senza compromessi, che si esprime attraverso un assalto senza respiro sotto il vessillo dell’unholy death/black metal più marcio, dissacrante, polveroso e feroce. I nostri sono tra gli esponenti di punta di questo sottogenere (insieme a Beherit, Black Witchery, Proclamation e compagnia putrescente) e di certo non intendono inserire alcun elemento nuovo o sorprendente nella loro musica. Suoni bassi e cavernosi orchestrano l’ultimo rito di Cristo, un sabba satanico scandito dal vocione demoniaco del singer Lord Angelslayer e da sparate velocissime alternate a momenti più rallentati e pesanti, quasi ai limiti del doom, e ad inserti fulminei di thrash malevolo che richiamano alla mente i primi indimenticati Sepultura. Tutto è oscuro e dannatamente malefico in questo quarto d’ora abbondante di autentico grezzume old school: il riffing è quello di sempre così come l’attitudine esplicitamente anticristiana ed i fans saranno sicuramente soddisfatti. Innumerevoli sono gli imitatori ed i proseliti di questo gruppo ma gli Archgoat restano i migliori in quello che fanno. Ennesima perla da procurarsi e custodire gelosamente.
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